Provincia di Perugia: il Consiglio approva il Rendiconto di gestione 2014

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Passa in Consiglio provinciale con i voti della maggioranza il Rendiconto di gestione 2014 dell’Ente, rispetto al quale i consiglieri di opposizione hanno scelto di non partecipare alle operazioni di voto. Il conto, illustrato in aula dal dirigente dell’Area risorse finanziarie Alberto Orvietani,  risente delle “fortissime criticità” dovute principalmente all’ulteriore riduzione di risorse per oltre 5 milioni di euro, intervenuta nel maggio dello scorso anno con il D.L. 66/2014, ultimo di una serie di provvedimenti che, a partire dal D.L. 78/2010, hanno drasticamente ridotto i trasferimenti di risorse erariali verso l’Ente. Perdite a cui si è cercato di far fronte con fondi regionali (per circa 4 milioni di euro) e con il ricorso all’avanzo di amministrazione (per circa 2 milioni) così da poter chiudere l’esercizio 2014 con un avanzo di amministrazione di 16.743.369,06 euro. Avanzo costituito per 13.428.816,21 da somme vincolate per spese correnti e/o conto capitale, ma anche per spese in conto capitale a specifica destinazione; per 2.882.846,22 da fondi da utilizzare per spese varie in conto capitale non a specifica destinazione (provenienti in prevalenza da economie di spese su interventi ed investimenti in conto capitale finanziati da alienazioni ed in secondo luogo da mutui), e per 431.706,63 costituito da fondi non vincolati. Secondo l’illustrazione fornita da Orvietani è “vistoso il calo” che si registra sul fronte delle entrate tributarie che nel biennio 2012-2014 ha visto perdite per oltre 43 milioni di euro, dovute principalmente alla riduzione del gettito dell’imposta sulle assicurazioni per R.C. auto (-8%). Diminuiti sia nella parte vincolata che in quella destinata alle deleghe assegnate anche i trasferimenti regionali. Sul piano delle spese correnti (personale, acquisto beni, affitti, ecc…) il periodo 2012-2014 è caratterizzato da un generale decremento con valori sia assoluti che percentuali di assoluto rilievo. “Le spese per il funzionamento dell’Ente – ha tenuto a sottolineare Orvietani – sono in netta contrazione fino al punto che non si possono ipotizzare ulteriori tagli”. Per quanto riguarda gli investimenti nel 2014 ha trovato concretizzazione il 23,96% degli interventi programmati (nell’85% dei casi si tratta di opere di viabilità), con impegni complessivi per 7,8 milioni di euro. Nel corso dell’anno precedente la Provincia di Perugia ha aderito alla rinegoziazione dei prestiti con la Cassa Depositi e Prestiti che ha consentito un risparmio di rata pari a 900.000 euro. Da evidenziare che per la prima volta l’Ente di Piazza Italia non è stato in grado di rispettare il Patto di Stabilità interno con uno scostamento del saldo finanziario rispetto al saldo obiettivo di 27.336.274,60 euro. Rispetto a questo si attendono notizie dal Governo centrale “dal momento che – come è stato sottolineato – lo stesso si è impegnato a togliere o perlomeno a ridurre le sanzioni derivanti dallo sforamento del Patto 2014 attraverso un Decreto legge da approvare in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri”. Il rendiconto di gestione ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti che tuttavia intravede “enormi difficoltà in vista della predisposizione del Bilancio 2015”. Forti preoccupazioni per le difficoltà economiche in cui versa l’Ente sono state espresse dalla Presidenza della Provincia: “In questi 9 mesi – è stato detto – tutto il Consiglio ha lavorato impegnandosi personalmente per risolvere le problematiche derivanti dalla riforma Del Rio. Speriamo che il decreto sugli enti locali, che dovrebbe essere approvato a breve dal Governo, argini la situazione. Oggi più che mai serve restare uniti per riuscire a traghettare la Provincia in questo cambiamento di competenze. La situazione del nostro bilancio, pur restando grave, è migliore di gran parte delle Province italiane”. Per gli esponenti di maggioranza l’Ente ha fatto il possibile per gestire una situazione condizionata da una riforma che “non funziona, che ha prodotto solo carenza di servizi e scollamento della struttura. Esiti negativi sui quali occorrono correzioni”. A loro avviso tuttavia il nuovo Ente dovrà continuare a garantire servizi di supporto ai Comuni. “Impossibile fare una valutazione politica”, è stato invece il pensiero emerso dai banchi dell’opposizione da cui si è scelto di non partecipare al voto per “lanciare un grido d’allarme verso il Governo e richiamare l’attenzione verso una realtà non più tollerabile”.