Progetto “Heracles”: Gubbio rappresenta l’Italia

1092
   

La città di Gubbio rappresenta  l’Italia nel progetto di valenza internazionale  ‘HERACLES  –  HEritage Resilience Against Climate Events On Site’,  finanziato dal programma di ricerca ed innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020,  con  la finalità di studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale e indicare quali misure adottare per risolvere tali  problematiche.  E’ questo il tema del  workshop –convegno che si è svolto questa mattina nella  Sala Trecentesca del Comune in piazza Grande,  dal titolo ‘IL PROGETTO EUROPEO HERACLES: CAMBIAMENTI CLIMATICI E DIFESA DEL PATRIMONIO CULTURALE’.  Gubbio è sede privilegiata, insieme a Creta in Grecia, per un progetto di portata e interesse internazionale, sia per le tematiche trattate che per il budget disponibile,  oltre 6,5 milioni di euro.

«Siamo grati  per questa prestigiosa opportunità  – ha commentato il sindaco Filippo Mario Stirati –  al CNR e a  Giuseppina Padeletti dirigente di Ricerca del  Consiglio Nazionale delle Ricerche,  in qualità di coordinatrice del progetto HERACLES. La nostra amministrazione lavora  in maniera sistematica per intercettare i fondi messi a disposizione  dai bandi europei e utilizzarli al meglio.  I frutti non sono immediati ma occorre pensare e progettare  a lungo termine, al di là delle urgenze e problematiche contingenti, che pure un’amministrazione deve affrontare.  La città è vocata a questa identità specifica  per  l’importanza di beni architettonici e culturali che saranno oggetto delle attività di  studio e dunque rappresenta non solo  le città monumentali italiane ma  anche quelle europee,  che dovranno affrontare i problemi indotti dal Cambiamento Climatico. E’ un tema di drammatica attualità che ci spinge a confrontarci anche con il futuro delle generazioni. I nostri antenati guardavano lontano,  se pensiamo che in età medievale sono stati capaci di concepire e realizzare  a Gubbio un sistema di distribuzione dell’acqua a vantaggio dei palazzi pubblici e della città, come ‘l’acquedotto romanico’, da poco inaugurato dopo la ristrutturazione.  La nostra idea è quella di una conservazione attiva e viva, come dimostrano le oltre 3.000 persone che abitano ancora nel Centro Storico.  Ed è per questo che Gubbio oggi è una piccola ‘capitale’ della cultura italiana».

L’oggetto e la filosofia dell’approccio allo studio che il progetto ‘Heracles’  propone,  è stato illustrato da Giuseppina Padeletti, che ha fatto ben comprenderne valenza e spessore:

«L’integrità dei centri storici, dei siti archeologici, dei monumenti è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici e dall’impatto con fenomeni spesso imprevedibili.  L’Italia con la città di Gubbio e la Grecia con Heraclion,  sono i luoghi scelti a rappresentare il patrimonio culturale mondiale. In particolare, per Gubbio verrà focalizzata l’attenzione sul Palazzo dei Consoli e sulle Mura Urbiche, mediante un monitoraggio costante attraverso tecnologie integrate come la sorveglianza satellitare e l’osservazione diretta del singolo monumento. L’erosione prodotta dalle piogge e il rischio sismico, particolarmente avvertito, producono instabilità strutturale, degrado dei materiali, corrosione ai quali vanno opposte una serie di misure per una manutenzione efficace. E’ quanto elaborerà il Consorzio Heracles a guida CNR,   costituito da 16 istituzioni di 7 Paesi, con partner pubblici e privati».

Vari i  saluti  istituzionali e gli interventi, tra i quali, di particolare interesse,  quello dell’editorialista del ‘Corriere della Sera’ Sergio Rizzo,   che ha tratto il tema  “IL FUTURO DI UN’EREDITÀ”.