Presentato il Piano Regionale della Prevenzione dell’Umbria 2014-2018

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Sessantacinque progetti, organizzati in dieci programmi relativi a: promozione di comportamenti di vita salutari, vaccinazioni, screening oncologici e cardiovascolari; prevenzione di incidenti stradali e domestici; salute nei luoghi di lavoro; potenziamento dei sistemi informativi, gestionali e di sorveglianza; corretta alimentazione;  gestione degli animali da compagnia; sistema d’emergenze. Il tutto con particolare attenzione a donne, bambini e anziani. Si tratta del Piano regionale della prevenzione 2014-2018, recentemente approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria, al termine di una progettazione partecipata che in cinque mesi ha coinvolto oltre 350 stakeholder, presentato martedì 23 giugno, a Villa Umbra, a Perugia. Dopo i saluti di Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola umbra di amministrazione pubblica, è intervenuto, nella sua prima uscita ufficiale in qualità di assessore regionale a sanità e welfare, Luca Barberini. “Il primo elemento positivo che ho colto – ha dichiarato Barberini – è stata la capacità di essere riusciti a coinvolgere non solo la pubblica amministrazione ma anche i tanti soggetti delle associazioni, del volontariato e delle realtà produttive. Parliamo di un progetto molto articolato e vasto che dà risposte puntuali da molteplici punti di osservazione. Insomma, un lavoro a tutto tondo che ha visto la comunità regionale pienamente coinvolta. Ora dovremo essere in grado di valorizzarlo al meglio”. Ad illustrare obiettivi, percorso e progetti del Piano regionale della prevenzione è stata invece Mariadonata Giaimo, dirigente del servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria. “Le finalità – ha affermato Giaimo – sono riassumibili in cinque parole: sfida, nell’essere riusciti a coinvolgere moltissimi portatori d’interesse delle istituzioni e della società civile, intersettorialità, continuità, qualità e innovazione. Abbiamo affrontato tutte le tematiche della prevenzione nell’accezione più ampia del termine. Un occhio di riguardo è rivolto alle fasce più fragili della società: anziani, donne e bambini. Per quest’ultima categoria, ad esempio, lavoreremo a stretto contatto con pediatri e scuole. Tutto questo lavoro per rendere la sanità umbra sempre più punto di eccellenza”. “Siamo riusciti – ha aggiunto Emilio Duca, direttore regionale Salute e coesione sociale della Regione Umbria, anch’egli intervenuto all’incontro – a mantenere l’impegno che ci eravamo assunti a gennaio quando abbiamo avviato a Villa Umbra i laboratori con tutti gli attori protagonisti della rete dei servizi sanitari ma anche di Università, Arpa, Istituto zoo profilattico, Inail, associazioni di categoria. Abbiamo raccolto le loro sollecitazioni e oggi restituiamo un lavoro che attueremo nel prossimo quadriennio, monitorandone i risultati”.