Presentato a Orvieto il nuovo programma di sviluppo rurale

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Innovazione, competitività, ma anche qualità dei servizi nelle aree rurali, con una visione strategica che guarda alla crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva di tutta l’Umbria. Sono questi gli obiettivi e le sfide che si pone l’Umbria con il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, in stretta integrazione con gli altri “assi” della programmazione comunitaria per l’utilizzo del Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale Europeo (Fse).

“La programmazione comunitaria è il ‘cuore’ delle possibilità che ha l’Umbria di crescere, dopo anni durissimi di crisi, e di essere parte della ripresa economica e produttiva del nostro Paese”

ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concludendo oggi a Orvieto, nella Sala dei Quattrocento di Palazzo del Popolo, l’evento di presentazione del nuovo Programma di sviluppo rurale che, introdotto dall’assessore all’Agricoltura Fernanda Cecchini, ha visto intervenire fra gli altri i rappresentanti della Commissione Europea (Gianfranco Colleluori e Maria Merlo, della Direzione Generale Agricoltura e sviluppo rurale), dell’organismo pagatore del Psr Agea, dell’Università degli studi di Perugia e del Parco Tecnologico dell’Umbria.

“Abbiamo una grande opportunità – ha detto la presidente Marini – che deriva dalla coincidenza fra la programmazione di legislatura e quella comunitaria: un vantaggio che dobbiamo sapere  cogliere, così come fin da subito dobbiamo lavorare in rete, nll’ottica dell’unitarietà regionale, per l’attuazione dei tre programmi comunitari, mettendo le ingenti risorse pubbliche disponibili al servizio della strategia complessiva per il futuro della nostra regione, per la competitività, la capacità di innovazione e ricerca, di creare posti di lavoro e garantire un’occupazione qualificata ai giovani, per superare i problemi di inclusione sociale conseguenza della crisi”.

“Anche il Programma di sviluppo rurale, come già nella precedente programmazione – ha aggiunto – dovrà contribuire a raggiungere quei risultati strategici che ci attendiamo. Ci sono risorse importanti, 155 milioni, per favorire l’inclusione sociale, così come ingenti sono le azioni per un uso ottimale delle risorse naturali, sui temi energetici e del contrasto ai mutamenti climatici. Saranno un valore aggiunto per tutta la regione, per l’accrescimento dell’internazionalizzazione, il rafforzamento dell’immagine complessiva dell’Umbria”.

La presidente Marini ha sollecitato “un protagonismo economico e produttivo, una maggior capacità di mettere in relazione il mondo delle imprese e quello della ricerca”, ma allo stesso tempo ha posto l’attenzione sulla necessità di una maggiore semplificazione e di tempi più rapidi e certi per i pagamenti (“sarà il primo punto all’ordine del giorno della nuova Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni”) per dare risposte sempre più efficaci e vicine alle esigenze delle imprese.

“Il Programma di sviluppo rurale – ha sottolineato l’assessore Fernanda Cecchini – parte con tutte le carte in regola. Si è insediato ieri il Comitato di sorveglianza, che ha approvato gran parte dei criteri di selezione per la valutazione delle domande, ma intanto sono già partiti bandi per circa 60 milioni di euro, con l’Umbria che fa da apripista in Italia per l’applicazione dei nuovi sistemi. Per essere maggiormente aderenti alle esigenze delle imprese – ha detto – attiveremo ogni volta che sarà possibile, come abbiamo fatto per i primi bandi, la procedura cosiddetta a sportello, per dare risposte in tempi rapidi e certi alle nostre imprese agricole e agroalimentari”.

“Abbiamo fatto tesoro – ha aggiunto – dell’esperienza della programmazione che si chiuderà entro l’anno, forti della collaborazione e del confronto che ha accompagnato scelte e azioni. Un metodo di lavoro – ha rilevato – che continueremo a seguire. A questo evento di lancio, seguiranno a partire da settembre incontri sui territori per un confronto con istituzioni e portatori di interesse, favorendo quella partecipazione costruttiva che ci ha portato a risultati importanti per lo sviluppo della nostra regione”.

Un plauso al lavoro svolto dall’Umbria è giunto dai rappresentanti della Commissione Europea che hanno sottolineato, tra l’altro, come il Psr Umbria, con i suoi 378 milioni di finanziamenti comunitari, abbia la dotazione finanziaria più alta a livello nazionale in rapporto a popolazione e territorio e come la Regione abbia saputo partire con celerità, pur in una fase complessa in cui si sommano gli adempimenti della passata programmazione e di quella attuale. L’Umbria, hanno rilevato, rispetto agli altri Programmi nella sua programmazione ha riservato particolare attenzione all’accrescimento dell’innovazione e all’inclusione sociale, per lo sviluppo delle aree rurali.