Ponte San Giovanni: la via Assisana meriterebbe più attenzione

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Dalla rotonda della Pallotta (con la fontana zampillante) alla recente rotonda di via dei Loggi si snoda la via Assisana, un’arteria che dalla città conduce alla zona archeologica del Palazzone e all’Ipogeo dei Volumni, il sito etrusco più significativo e più visitato di Perugia. Il tratto di strada, ma non solo questo, dovrebbe essere tenuto costantemente in ordine per dare un aspetto accogliente o almeno decente per chi vi transita e soprattutto per i numerosi turisti che inseriscono un’escursione alle testimonianze etrusche di Ponte San Giovanni, rivalutate grazie anche all’operato della Pro Ponte Etrusca onlus con le sue manifestazioni e i suoi eventi tesi a diffondere la cultura dell’antico popolo di cui restano tracce indelebili. Invece sembra una strada abbandonata, in disuso e prossima alla chiusura e all’estinzione. Ai lati rovi avvinghiati alle barriere metalliche di protezione, cespugli ed erbacce che prolificano dappertutto, cartacce e bottiglie lanciate dalle automobili in transito, espressione della maleducazione di conducenti e passeggeri, mai colti in castagna e multati sonoramente come in altre nazioni civili avviene. Per non parlare delle scritte gigantesche sui muri di recinzione dell’istituto che corrono lunga la via a salire verso Perugia. E poi vogliamo vincere i “Premi della Cultura”, il premio “Capitale Europea dei Giovani” e ci lamentiamo se vince Matera, Cascais o Pistoia! E a proposito dei giovani e delle  68 associazioni giovanili presenti a Perugia (aderenti al forum regionale dei giovani per un totale di 30.000 soci), sembra che non ce ne sia una che abbia come fini quelli della tutela e della cura del territorio: cosa tanto cara a Brunello Cucinelli. Diciamo “giovani” perché il clou del degrado, della maleducazione, della trascuratezza si trova proprio di fronte all’edificio scolastico di Piscille. Vicino allo spazio di fermata degli autobus, oltre quello che resta di una staccionata, c’è di tutto. Ma professori, dirigenti, personale parascolastico non vedono o fingono di non vedere e non segnalano la situazione al consiglio di classe, a quello dei genitori, al comune, alla Gesenu e nemmeno organizzano una “spedizione” punitiva di un gruppo di studenti, magari sorteggiati a caso, per ripulire le zone in cui sostano i giovani in attesa dell’autobus o i genitori in attesa dei figli? E’ veramente una vergogna per chi “offende” il territorio e per la città di Perugia, soprattutto per quello che “vorrebbe” o “dovrebbe” rappresentare presentandosi a concorsi nazionali e internazionali con riferimenti alla cultura. Ma la cultura, qui da noi, sembra una cosa astratta.

“La cultura – diceva G.B. Shaw – è tutto ciò che rimane dopo aver dimenticato quello che abbiamo appreso”.

Ma forse l’educazione a custodire e a curare l’ambiente in cui viviamo è una “materia” che non è stata mai inserita nei programmi scolastici e una “tradizione” ancora sconosciuta nell’ambito familiare.