Perugina, Uila Perugia: “Nessuno riveda in peggio il modello di business”

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L'appello delle associazioni:
   

“Chi governa oggi il sito di San Sisto non deve dimenticare che la Perugina è una realtà, nel panorama Nestlè, diversa dalle altre fabbriche del gruppo e come tale va considerata. Tutte le sue specificità produttive vanno tutelate e salvaguardate. È come avere delle fabbriche di medie dimensioni in un’unica più grande”. Così si esprime Daniele Marcaccioli, segretario territoriale di Uila di Perugia, dopo la riunione del Coordinamento nazionale di Nestlè Italia che si è svolta a Milano. “Pur riscontrando una flessione complessiva inferiore rispetto alle difficoltà che anche altri competitor di marca del settore dolciario hanno avuto nel 2014 e agli inizi del 2015 – spiega Marcaccioli –, i dati che arrivano da Milano non sono buoni. I consumi ridotti nel mercato del cioccolato non aiutano. Su questo però, c’è una leva che può giocare a favore dell’opificio di San Sisto rispetto ad altri marchi e altre fabbriche. Perugina è in un gruppo alimentare, Nestlè, leader a livello mondiale che non fa solo cioccolato”. “È vero – aggiunge Marcaccioli –, il cioccolato Perugina lo fa e bene e su questo deve concentrarsi. Non a caso la qualità dei prodotti di San Sisto a livello industriale è una delle migliori in assoluto e in questo scenario lo stabilimento perugino può dire la sua se i vertici Nestlè a tutti i livelli remeranno dalla stessa parte. La capacità produttiva per il cioccolato e gli investimenti che verranno per il rilancio del marchio, a iniziare da Expo 2015, sono e saranno importanti ma ci sono anche la capacità produttiva in altri settori quali biscotti e caramelle, cosiddetti contro stagionali, o spazi per accoglierne altri”. “Nell’accordo di solidarietà sottoscritto l’anno scorso – commenta ancora Daniele Marcaccioli – abbiamo assunto un obbligo reciproco, nel rispetto delle parti: tutelare le risorse umane attualmente presenti in fabbrica e l’apparato impiantistico dello stabilimento con le conseguenti produzioni. Per noi è imperativo rispettare tale patto fra le parti e far sì che in questo lasso di tempo, ‘comperato in quell’accordo’, indicativamente sino al 2018, la Nestlè metta in campo tutte le risorse manageriali per trovare le soluzioni e riportare produzioni a San Sisto o incrementare le attuali”. “Noi, come sindacato – conclude il segretario di Uila Perugia –, su tale sfida ci siamo ma non vogliamo, e su questo ci opporremo con tutte le forze, che qualcuno cerchi di rivedere il modello di business dolciario dello stabilimento di San Sisto in peggio e non in meglio rispetto alla situazione attuale”.