Perugia non ha bisogno del “nodino”. Perugia ha bisogno del “nodo”

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Perugia non ha bisogno del “nodino”. Perugia ha bisogno del “nodo”. Il comunicato del Consigliere Maria Cristina Morbello (M5s)

   

Di seguito, la nota del Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Maria Cristina Morbello

“Solo con l’infrastruttura completa, da Collestrada a Corciano, aggiornata rispetto al progetto originario in base alle nuove situazioni ed esigenze del territorio, denominata “Nodo di Perugia”, il Capoluogo dell’Umbria risolverà il notevole problema dell’eccessiva e pericolosissima concentrazione di traffico nelle “gallerie” del Raccordo Perugia-Bettolle e negli svincoli di Collestrada e Ponte San Giovanni: strade percorse da 40/45mila veicoli al giorno, in entrambi i sensi di marcia, tra i quali migliaia di mezzi pesanti che nulla hanno a che vedere con il traffico urbano (aumentati con l’apertura della Perugia-Ancona e dalla Foligno-Civitanova). Il vero problema è togliere i TIR dalle “gallerie” in entrambe le direzioni di marcia. Chi pensa di risolverlo aggiungendo una corsia alla rampa di Ponte San Giovanni evidentemente proviene da Montefalco o Terni. Io che sono nata a Madonna Alta so bene che in alcune ore del giorno per andare in direzione Ponte San Giovanni è impensabile passare per le “gallerie”: la certezza è quella di rimanere incolonnati in fila per ore respirando lo smog dei camion.

Sia verso Ponte San Giovanni, sia verso Corciano, nelle “gallerie” i rallentamenti a fisarmonica sono pericolosissimi e provocano numerosi incidenti, spesso mortali. Gli incolonnamenti – dovuti anche all’infinita manutenzione – si ripresenteranno puntualmente appena usciremo dall’emergenza pandemica da COVID 19. Tra l’altro, è notizia recente che, per lavori su due gallerie, ANAS ha disposto il divieto per i TIR con sostanze pericolose con uscita dal Raccordo e transito in varie zone della Città. Il nuovo e aggiornato “Nodo di Perugia” consentirà di dirottare i mezzi pesanti fuori dal Raccordo Perugia-Bettolle e dalla Città, creando un’alternativa per decongestionare il traffico diretto alle zone industriali e ai centri commerciali nati in prossimità della tangenziale di Perugia. L’opera sarà fondamentale anche per consentire ai cittadini della zona nord del Comune di Perugia di raggiungere velocemente l’Ospedale Santa Maria della Misericordia. Il “Nodo di Perugia”, da ammodernare in base alle attuali esigenze del territorio, sarà un’infrastruttura utilizzata da decine di migliaia di utenti ogni giorno che finalmente potranno viaggiare sicuri. Il mondo va verso l’elettrificazione (che è già il presente) e la guida automa (che sarà il futuro).  Quando le utilitarie elettriche costeranno come quelle a benzina avremo risolto in gran parte anche il problema ambientale: tutti viaggeremo ad “emissioni Zero”. Anche i materiali necessari per realizzare l’infrastruttura potranno essere ecosostenibili: il Ponte di Genova, per i pannelli fotovoltaici che alimentano illuminazione e sensoristica e per la tipologia di calcestruzzo utilizzato, ha ottenuto la certificazione internazionale CSC che indica la sostenibilità del prodotto, in linea con i principi dell’economia circolare. Parallelamente, per Perugia, va ammodernata ed ampliata la rete ferroviaria per far transitare i treni ad Alta Velocità (in modo particolare verso e da Milano) e uscire così dall’isolamento. Turismo e commercio non andranno mai a regime senza l’Alta Velocità per il Capoluogo dell’Umbria. La tutela dell’Ambiente – la nostra Casa comune – è stata sempre al centro della mia azione politica: con numerosi atti e interventi ho contribuito ad indirizzare il Comune di Perugia verso l’adozione di buone pratiche per l’efficientamento energetico, per il consumo di prodotti locali a Km Zero, per l’eliminazione della plastica, per l’applicazione della tariffa puntuale e per il contrasto ai cambiamenti climatici. Non solo. Poiché a Perugia mancava un Regolamento del verde, con un Ordine del giorno – approvato all’unanimità e fatto proprio dalla Commissione competente – ho chiesto che tale lacuna fosse colmata e che fosse avviato l’iter, come in effetti è avvenuto, per il varo di un “Regolamento a tutela del verde pubblico e privato”: gli alberi sono fonte di vita e patrimonio inalienabile. In ogni caso, la mia sensibilità per l’Ambiente non mi rende miope: Perugia ha bisogno di un’opera infrastrutturale aggiornata e moderna necessaria per lo sviluppo della Città e per la qualità della vita dei cittadini. Perugia ha bisogno di opere pubbliche a vantaggio di tutta la collettività, non di ulteriore cementificazione per centri commerciali a vantaggio di pochi. Nel 2019, appena si è insediato il Consiglio comunale, ho depositato un Ordine del giorno, approvato all’unanimità, con il quale chiedevo l’Alta Velocità e il “Nodo di Perugia”, il giorno dopo un giornale ha scritto che il “sogno”, riferito appunto al “Nodo”, valeva un miliardo: come dire che era irrealizzabile. Oggi tutto quello che appariva un “sogno” nel 2019 può diventare realtà con il Recovery Plan. Tutto è possibile, ma lo sarà per poco tempo. Si è aperta una breve parentesi dove trepidazione e provincialismo politico non pagano. In questo contesto dobbiamo essere visionari e massimalisti, per il futuro di Perugia e dell’Umbria”.