Perugia: la “questione buche” ha radici lontane

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Perugia: la “questione buche” ha radici lontane. Dal 2004 al 2014 solo “rattoppi”. Colpi dei tagli dello Stato agli enti locali. L’Assessore Calabrese rassicura: “Entro il 2019 la viabilità principale cittadina sarà ripristinata”

   

Il fondo stradale di gran parte delle strade perugine è martoriato da miriadi di buche.

Ed allora sale la giusta rabbia dei cittadini – da una parte – e la strumentalizzazione delle forze politiche d’opposizione, dall’altra.

Cerchiamo, quindi, di affrontare l’argomento con obiettività.

Innanzitutto questo non è un problema circoscritto al capoluogo.

Basta uscire dal territorio comunale, per rendersi conto che le strade di altri Comuni non godono di salute migliore di quelle perugine.

Quindi è un problema generalizzato e non localizzato a Perugia.

Un problema che nasce da lontano, fin da quando l’Unione Europea ha imposto all’Italia un maggiore rigore sui conti pubblici ed uno degli accorgimenti statali è stato quello di ridurre massicciamente i fondi a tutti gli Enti.

Quindi come l’ANAS è ormai in perenne crisi nella manutenzione delle strade di propria competenza – basta vedere il pessimo stato del fondo stradale della E45 – gli Enti locali hanno dovuto ridurre esponenzialmente i fondi per la manutenzione delle strade cittadine.

A Perugia, fin almeno dai primi anni 2000 – ben prima, però, della riduzione statale dei fondi agli Enti locali e ben lontani ancora dalla crisi economica del 2011 – si è scelto di ridurre ai minimi termini i fondi destinati alla manutenzione delle strade.

Il risultato di questa scellerata quanto miope scelta è stato che nel 2014 le strade cittadine non ricevevano manutenzione degna di questo nome – tranne sporadici, quanto isolati casi – da più di 10 anni.

Basta pensare che dal 2004 al 2014 i fondi comunali destinati al rifacimento delle strade sono stati in concreto di poche migliaia di euro.

In buona sostanza per più di 10 anni le nostre strade hanno avuto solo occasionali “rattoppi”, interventi superficiali.

E già intorno al 2010 cresceva il malcontento in rete, con vari iniziative social e Gruppi tipo “Adotta una buca delle strade di Perugia”.

É chiaro, quindi, che in mancanza di una pianificazione e di una costante manutenzione dai primi anni 2000 al 2014, gran parte delle strade cittadine ora sono così compromesse che non sono più sufficienti interventi conservativi, ma devono essere integralmente rifatte.

Perché non è sufficiente ormai la “semplice” manutenzione.

In buona sostanza ciò significa che “piano-strade” a Perugia comporta l’integrale rifacimento del manto stradale della rete viaria comunale e non la sua “manutenzione”.

Un compito enorme, dato che stiamo parlando di qualche migliaia di chilometri di asfalto da stendere ex novo, con costi giganteschi, tempi adeguati e disagi per la circolazione.

Ma cosa ha fatto e sta facendo l’attuale amministrazione perugina?

Dal 2014 Palazzo dei Priori ha stanziato in media ben 1,5 milioni di euro all’anno, tutti effettivamente impiegati per il rifacimento della rete viaria cittadina.

Dal 2015 ogni anno ha visto il rifacimento di alcune strade perugine, tranne nel 2016, anno in cui si è preferito non gravare la città di cantieri, stante i lavori sul tratto cittadino della tangenziale Perugia-Bettolle che ha dirottato gran parte del traffico in città.

E già qualche risultato si è visto con l’integrale rifacimento del manto su centinaia di chilometri di strade urbane ed extraurbane, nel territorio del Comune.

Dall’accesso all’acropoli (Via Fanti-Viale Indipendenza-Piazza Italia) a Via del Bulagaio, fino a Ponte Felcino (Via Puccini inclusa); a Colle Umberto; a Via Cortonese; a Viale Roma-Via Romana; a Via Angeloni, compreso il sottopasso di Fontivegge; a Via Pellas, Via Mentana, Via Cortonese e tante altre: quasi 100 strade cittadine integralmente rifatte dal 2015 a tutt’oggi.

Alla somma di 1,5 milioni annui uscita dalle casse municipali, poi, vanno aggiunti i cd. “crediti di ripristino” che sono quei danni al manto stradale provocati dai lavori di scavo (es. Umbria Acque, Enel per la fibra, ecc.).

Tali crediti, ammontanti a circa 10 milioni di euro complessivi, vanno ad aggiungersi al milione e mezzo annuo stanziato dal Comune, così che al termine del quinquennio per le strade perugine verranno impiegati complessivamente circa 18 milioni di euro.

In soli 5 anni, molto più di quanto stanziato complessivamente dal Comune di Perugia dal 1999 al 2014.

Purtroppo, anche a causa della vastità del Comune di Perugia, nonostante le numerose strade già riasfaltate, ne mancano almeno altrettante da asfaltare e tante di queste sono di grande traffico, come – ad esempio – Via Antinori-Via Pellini.

A complicare ulteriormente le cose, poi, è stato il famigerato “Burian” dell’inizio di Marzo che tra gelo, neve e sale, ha dato il “colpo di grazia” ad un asfalto ormai vecchio ed usurato, disseminando le strade cittadine non ancora rifatte di buche dove tanti perugini hanno lasciato cerchioni e sospensioni.

Nei casi più gravi si è cercato di porre temporaneo rimedio con i sacchetti di asfalto “a freddo” che, però, dopo qualche settimana esauriscono il loro compito, ripresentando la buca.

Il completamento del piano-strade, quindi, non è oltremodo differibile.

Interrogato sull’argomento l’Assessore competente, Avv. Francesco Calabrese ha dichiarato:

“Con il piano quinquennale, gli ingenti fondi stanziati dall’attuale amministrazione ed i crediti di ripristino, entro la fine del mandato (maggio 2019 n.d.r.) tutta la viabilità principale cittadina sarà integralmente ripristinata”.

Dalle parole dell’Assessore Calabrese, quindi, ci aspettiamo nei prossimi mesi numerosi cantieri stradali.

L’auspicio è che tali indispensabili ed indifferibili lavori siano pianificati in modo da ridurre al minimo i disagi dei cittadini, magari intervenendo – quantomeno sulle principali direttrici – la notte ed a scuole chiuse.

Affinché per risolvere un problema non se ne crei un altro.

Avv. Gian Luca Laurenzi