Perugia festeggia i 100 anni dell’Università per Stranieri

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Romizi e Varasano: “Orgogliosi del nostro Ateneo”

   

 

Si è tenuto nel pomeriggio del 10 novembre presso l’aula magna dell’Università per stranieri di Perugia l’incontro sul tema: “L’università per stranieri ambasciatrice dell’Italia nel mondo. 100 anni di promozione di lingua e cultura italiana 1921-2021”.

Si tratta del primo atto delle celebrazioni per il centenario dell’istituzione perugina, cui hanno partecipato le massime istituzioni civili e militari della città e dell’Umbria, con in testa il sindaco Romizi, la presidente della Regione Tesei, il prefetto, il questore, il comandante della scuola lingue estere dell’esercito.

Nella mattinata il Sindaco Romizi ha incontrato la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa arrivata a Perugia per l’inaugurazione dell’anno Accademico dell’Università degli studi, con la quale ha potuto affermare e rinsaldare il rapporto che unisce la città di Perugia e le sue due Università, con il mondo della ricerca, dei giovani a beneficio dello sviluppo e della crescita di tutta la città di Perugia.

Nell’incontro pomeridiano ad aprire i lavori a palazzo Gallenga-Stuart nel pomeriggio è stato il Magnifico Rettore dell’Unistra Valerio De Cesaris che ha posto l’accento sull’importanza della sinergia con le istituzioni locali, fondamentale per favorire lo sviluppo del nostro territorio.

Concetto ripreso dalla presidente Donatella Tesei secondo cui è determinante mettere al centro dell’azione politica regionale la formazione e la valorizzazione dei giovani. Per questo la sinergia con l’Università è strategica, essendo ancora oggi, dopo 100 anni, l’ateneo un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale.

Salendo sul palco dei relatori il sindaco Andrea Romizi ha tenuto a sottolineare che quella di oggi è una giornata speciale, che collega idealmente le due università, tesori fulgidi tra le istituzioni culturali della città.

Romizi ha inteso ringraziare l’Unistra perché è grazie ad essa se Perugia si è aperta al mondo ed ha visto accresciuto il suo livello di cultura.

“L’Università per stranieri è riuscita ad arricchire la storia di Perugia, legandosi indissolubilmente al suo Comune ed alla città tutta: in cento anni ha prosperato attraendo studenti da tutto il mondo e dando l’immagine di un territorio aperto e dotto. Di ciò siamo estremamente orgogliosi”.

Per il sindaco, nonostante alcuni momenti difficili nella storia dell’ateneo del tutto naturali e superata la fase più difficile della pandemia, ora vi è l’auspicio che si possa aprire una stagione nuova che porti ad apprezzare il valore dell’incontro e dei luoghi della cultura.

Citando Capitini Romizi ha concluso dicendo che

“dobbiamo riaffermare il valore della cooperazione e della solidarietà reciproca, perché nessuno da solo può farcela”.

Tra i relatori del convegno anche l’assessore alla cultura Leonardo Varasano che è intervenuto sul tema del ruolo della Stranieri a Perugia.

Varasano ha sottolineato come sia giusto festeggiare il centenario dell’ateneo con una lunga celebrazione perché la fondazione dell’Università fu frutto di un climax nato nel 1921 e terminato nel 1926 senza soluzione di continuità.

Nel ripercorrere le tappe fondamentali di questi cento anni di storia, l’assessore ha chiarito che Università e città hanno un legame profondo proteso verso il futuro contraddistinto tra tre aspetti: il sorgere di un desiderio, la concretizzazione del desiderio, il mantenimento di una tradizione e di un sentimento.

Il primo aspetto deriva dall’intuizione felice di Astorre Lupattelli nel 1921 in collaborazione con l’On. Domenico Arcangeli. All’inizio vennero organizzati dei semplici corsi estivi di alta cultura, il primo dei quali il 10 settembre 2021 alla Notari, ma con una connotazione fin da subito non solo locale, bensì nazionale e sovranazionale.

Dal 1926 la seconda fase, quella della concretizzazione del desiderio, con la donazione da parte del Comune alla Stranieri di palazzo Gallenga-Stuart con l’obiettivo di legarlo ad una funzione culturale ed istituzionale precisa. Nel contempo l’Università ottiene il formale riconoscimento da parte del Governo nazionale.

Da qui in avanti l’ateneo entra saldamente nel tessuto della città, riuscendo a far mutare i costumi di Perugia ed aumentando l’apertura mentale degli abitanti del Capoluogo. L’Ateneo diventa esempio permanente di collaborazione spirituale tra tutti i popoli.

Si apre così la terza fase, ossia il mantenimento di una tradizione e di un sentimento.

L’Unistra ormai dal 1926 è diventato un centro culturale importante e continua ad esserlo anche nel periodo della seconda guerra mondiale e poi oltre. Qui nascono la sagra musicale umbra e si rafforza il legame con Maria Montessori.

“Ed oggi ciò che più conta – ha concluso Varasano – è il sentimento indissolubile che lega Perugia a questa gloriosa istituzione della città di cui rappresenta parte della sua vita”.