Perugia 1416 presenta i gioielli medievali realizzati dagli orafi umbri

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Ci voleva Perugia 1416 per consentire a Confartigianato di riportare una sua mostra in città. Dopo ben dieci anni di assenza, infatti, l’associazione che raccoglie le piccole e medie imprese del territorio provinciale torna in scena con una esposizione dei maestri orafi dal titolo suggestivo: “Oltre cento anni di artigianato del gioiello in Umbria”. Si tratta di una selezione di opere realizzate in stile medievale, manufatti al cento per cento artigianali, realizzati da una quindicina di aziende umbre. Una mostra allestita a Palazzo Galeazzi Alessi, in via Mazzini 9 (ex borsa merci), che è stata inaugurata oggi e che resterà aperta fino al 14 giugno, che rappresenta il primo passo di un progetto molto più lungimirante per rilanciare il comparto, voluto dall’assessore alla Cultura Teresa Severini, nonché presidente dell’associazione Perugia 1416, attraverso la creazione di oggetti artigianali per il merchandising nei vari settori dell’artigianato, sempre riferiti al periodo della rievocazione che si terrà in città questo fine settimana (dal 9 all’11 giugno). L’esposizione è considerata importante anche per esaltare le origini dei nostri antichi mestieri. “Parliamo di cento anni di artigianato – ha spiegato Marco Arcelli di Confartigianato Perugia – perché la tradizione orafa parte da Perugia agli inizi Novecento, con Riziero Belia (allievo dell’orafo Marianelli) ed altri, fra cui Aldo Poeta, Remo Broccoletti, Luciano Brunori (poi proseguita con il figlio Costante e, ora a sua volta, con il figlio Lucio), compreso l’incisore Schippa. Le realtà territoriali che portiamo in mostra non sono solo quelle di Perugia, ma anche di Città di Castello, Gubbio, Passignano sul Trasimeno, Spoleto, Marsciano, Bastia Umbra, Umbertide, Giano dell’Umbria, Corciano. Tutti artigiani provenienti da una tradizione di arte orafa appresa nelle scuole più importanti d’Italia, come Valenza Po, Vicenza, Arezzo e, naturalmente, anche da momenti formativi realizzati negli ultimi venticinque anni attraverso i corsi della Confartigianato imprese Perugia. La mostra rappresenta quindi uno slancio per dare risalto alla tradizione dell’arte orafa, che a Perugia nasce con le prime corporazioni di artigiani lavoratori, quindi già nel 1200, poi diventate associazioni, che popolavano la città nella zona di Corso Garibaldi. Come Confartigianato – ha concluso Arcelli – non posso che esprimere un ringraziamento sia al Comune di Perugia che all’associazione per aver agevolato e collaborato con la Federazione orafi di Confartigianato imprese Perugia, un percorso che auspichiamo di poter portare avanti insieme, nei prossimi anni”. Ringraziamenti anche da Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, soddisfatto delle potenzialità che sta dimostrando l’evento per le imprese del territorio, e per lo spirito di coesione che ha innescato tra i cittadini. Un appuntamento, quello della mostra, collaterale alla rievocazione, fortemente sostenuto da Mauro Belia, presidente della confederazione orafi per la Confartigianato imprese Perugia, che convintamente ha sottolineato “quanto sia importante averlo potuto realizzare, perché rappresenta un ritorno degli orafi sulla scena, con l’ausilio di una mostra che mancava, come è stato ricordato, da una decina di anni. Ma la sinergia con Perugia 1416 si pone un obiettivo più concreto ancora: realizzare una produzione di oggetti tipici medievali, come accessori, scarpe, costumi, da vendere presso un punto fisso, da aprirsi a Perugia. Creare, in sostanza, una linea medievale di artigianato. Nella mostra allestita si possono ammirare i prototipi in bronzo e in argento, di collane, bracciali etc. Un appuntamento dove presentiamo gli orafi umbri e alcune loro produzioni, con l’intento di replicarlo in altre edizioni durante l’anno, in varie zone dell’Umbria”. Una mostra che diventerà itinerante, con l’intento di dare risalto a questo nuovo filone di produzione made in Umbria. Gioielli dalla linee più classiche alle interpretazioni più contemporanee, pezzi per ora anche unici, stilizzati in argento, declinati in bronzo, riprodotti in oro giallo oppure bianco, con incastonati pietre dure o diamanti. Accessori per tutte le tasche, attrazione magnetica per donne di ogni età, ben lontane dal Quattrocento.