Pagamenti Psr, CIA e Confagricoltura: “Aziende al collasso per i ritardi”

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Regione Umbria: la situazione del personale precario
   

Cia Umbria e Confagricoltura Umbria chiedono alla Regione l’immediato pagamento dei contributi del benessere animale e delle misure indennità compensativa, biologico e integrato del 2015.

“Le aziende agricole e zootecniche dell’Umbria – spiegano dalle organizzazioni agricole – temono infatti che la comunicazione della firma dei decreti di pagamenti, resa nota da Agea nei giorni scorsi, sia solo l’ennesimo effetto annuncio”.

“Dopo due anni dalla presentazione delle domande iniziali 2015 e dalle conferme impegni – aggiungono Cia Umbria e Confagricoltura Umbria – è stato liquidato infatti solo un acconto relativo all’annualità 2016, esclusivamente perché l’evento sismico che ha duramente colpito l’Umbria ha consentito una deroga nelle procedure”.

Disastrose secondo Cia Umbria e Confagricoltura le conseguenze di questi “colpevoli” ritardi nell’erogazione dei contributi sui bilanci delle imprese agricole e zootecniche e sulla loro tenuta finanziaria.

“In un momento di particolare criticità per il settore in Umbria – dichiarano i due presidenti Domenico Brugnoni e Marco Caprai – con produzioni di importanti eccellenze regionali come olio, legumi e cereali fortemente compromesse dalla siccità e con i prezzi di mercato che non consentono di coprire i costi di produzione, ritardi di oltre due anni e mezzo nella riscossione dei premi, mettono in ginocchio numerose aziende che rischiano di chiudere i battenti definitivamente”.

“Oltre il danno anche la beffa – denunciano da Cia e Confagricoltura –. Ad aggravare la situazione già drammatica, l’emergenza ungulati che in Umbria è fuori controllo. Stiamo assistendo a devastazioni da parte di branchi di cinghiali di interi territori regionali: dal Parco del Monte Cucco a Colfiorito, dall’Alto Chiascio al Monte Peglia, dal Trasimeno all’Alto Tevere negli ultimi tre anni sono state falcidiate quantità ingenti di produzioni di cereali, legumi, ortive, uva, tutte produzioni di grande eccellenza in alcuni casi addirittura dop”.

Cia e Confagricoltura chiedono piani immediati e adeguati di contenimento e prevenzione della specie cinghiale e il riconoscimento dei danni alle colture e agli allevamenti.

“Gli attacchi dei lupi alle mandrie e alle greggi – spiegano ancora dalle organizzazioni agricole – stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dell’allevamento estensivo di montagna, importante quanto disatteso obiettivo del Piano zootecnico regionale. Vanno con urgenza superati gli inspiegabili e dannosi ostacoli burocratici che impediscono la liquidazione dei risarcimenti dei danni dovuti per gli anni 2014 e successivi”.

“Cia e Confagricoltura – concludono – chiedono alle istituzioni Ministero e Regione meno ‘vetrine’ e più operatività per rispondere ai reali bisogni degli agricoltori e maggiore celerità e impegno per rendere efficaci le misure di un Psr che vanta complessivamente 877 milioni di euro. Basta promesse”.