“Oggi si rimette al centro il lavoro di speranza”

374
Fonte e foto Ansa

“Oggi si rimette al centro il lavoro di speranza”. Il Segretario Cgil Maurizio Landini, presente alla manifestazione all’Ast di Terni

   

Queste le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando a margine della manifestazione per la Festa dei lavoratori organizzata all’Ast di Terni da Cgil, Cisl e Uil.

“Questo primo maggio rimette al centro il lavoro di speranza e di coraggio. Il messaggio che vogliamo mandare è che ricostruire il Paese è necessario, si può fare, lo si può fare valorizzando il lavoro delle persone, creando nuovi posti di lavoro e ripartendo da quelli che hanno pagato il prezzo più pesante e hanno perso il lavoro, i precari. Dobbiamo dare un futuro di stabilità nel lavoro e di qualità sociale. Qualsiasi Paese che voglia essere un Paese industriale ha bisogno di un’industria dell’acciaio degna di questo nome. È tanti anni che abbiamo indicato la necessità di un Piano nazionale per l’acciaio e credo sia arrivato il momento di dare un futuro ad un settore strategico. In questa fase è particolarmente importante mettere al centro la qualità delle produzioni che fai, come sei in grado di produrre senza inquinare e aprire un nuovo modello di sviluppo. Inoltre a Terni è aperta una discussione sul futuro della fabbrica, per la quale ThyssenKrupp ha annunciato la vendita. Negli anni passati – ha concluso – questa città e questi lavoratori hanno dimostrato cosa significa l’unità sindacale, difendere il proprio lavoro e pensare al futuro. Sono i lavoratori ad aver permesso di poter oggi ragionare sull’uscita dalla pandemia, non sarebbe stato possibile senza il lavoro, anche quello più umile. E con tutto quello che hanno fatto in questo anno, ora, se finisce la pandemia il regalo è che i lavoratori prima si sono fatti il mazzo e adesso possono essere licenziati? Non funziona così. Andiamo lì e ci aspettiamo finalmente delle risposte e lo dico con chiarezza questi obiettivi noi li vogliamo ottenere. Siamo pronti a mobilitarci”.