“Nutrire il Pianeta? Vieni a Gubbio per scoprire le soluzioni”

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“Nutrire il pianeta? Vieni a Gubbio per ‘assaporare’  le soluzioni”: con questo slogan il Comune di Gubbio, il GAL Alta Umbria e il Centro Studi Nutrizione Umana hanno concluso il ciclo di attività che sono state realizzate presso la Cascina Triulza, durante EXPO,  finanziate con fondi  europei PSL per Alta Umbria – intervento “Eccellenze nascoste”.  Dal punto di vista scientifico nutrire il Pianeta significa anche affrontare patologie a larga diffusione, come ad esempio la iodocarenza, situazione che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità interessa circa 2 miliardi di persone, delle quali 200 milioni sono affette da gozzo tiroideo, patologia riconducibile prevalentemente a carente introito alimentare, ma anche a fattori gozzigeni. In Italia l’Istituto Superiore di Sanità calcola un costo sociale pari a circa 150 mln. di €/anno, dovuto ai circa 6 milioni di pazienti affetti da gozzo tiroideo e nel 1995 una indagine condotta nel Comune di Gubbio dall’Università di Perugia ha dimostrato una elevata endemia gozzigena(prevalenza di gozzo in età scolare pari al 28% e valori di ioduria inferiori a 100 mcg. nel 64% dei campioni raccolti). La campagna di iodoprofilassi promossa dalla USL Umbria 1 è risultata pienamente efficace, ma è comunque sempre necessario mantenere attivo il progetto di educazione sanitaria, per evitare che vi sia un decremento delle vendite di sale iodato.  Per questo a Milano sono stati presentati i risultati dell’indagine realizzata dal ‘Centro Studi Nutrizione Umana’ guidato dal dietologo Guido Monacelli, riassumibili in: utilizzo di sale iodato nelle famiglie di Gubbio pari al 77% del sale venduto nella grande distribuzione;  regolare e pluriennale utilizzo di sale iodato nelle mense scolastiche ed ospedaliera;  utilizzo di sale iodato nella ristorazione commerciale (ristoranti, pizzerie, gastronomie) superiore al 50%;  utilizzo sperimentale di sale iodato nella preparazione di prodotti tipici del territorio (crescia, salumi, formaggi).  Questi dati sono in perfetta sintonia con quanto consigliato oggi dalle società scientifiche del settore, come sottolinea Fausto Santeusanio docente dell’Università di Perugia, che ha  partecipato alla manifestazione conclusiva del progetto, tenutasi a Gubbio il 10 luglio. L’iniziativa prevedeva la degustazione di un piatto tipico del territorio il “baccalà allaCeraiola”, preparato rigorosamente con sale iodato. Il razionale consisteva nella sperimentazione teorico/pratica del sale iodato nella ristorazione, per sottolineare la assoluta palatabilità del prodotto, che rappresenta ancora uno degli immotivati dubbi che ostacola l’utilizzo dello stesso.  Questa iniziativa di fatto avvia una interessante prospettiva di carattere gastronomico che vuole “trasformare una malattia in una festa” coinvolgendo tutta la ristorazione commerciale della Città.