Nuove tariffe in compartecipazione per i serizi rivolti a persone disabili ed anziani

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La Giunta di Perugia, su proposta dell’assessore Edi Cicchi, ha approvato questo pomeriggio la delibera concernente le tariffe in compartecipazione per i servizi sociali e socio-sanitari riguardanti assistenza domiciliare (residenziali e semi-residenziali) rivolti a persone disabili ed anziani. La modifica si è resa necessaria a seguito delle sentenze del Consiglio di Stato (n.ri 838, 841 e 842) che hanno stabilito di non ricomprendere nel calcolo del nuovo isee (introdotto a far data dal 1 gennaio 2015 dal Dpcm 159/13) le indennità di accompagnamento e/o tutte le misure risarcitorie per inabilità non collegate al reddito. Ciò in quanto la disabilità non può essere considerata alla stregua di una fonte di reddito. La delibera è stata adottata oggi in attesa delle modifiche al regolamento nazionale volte a recepire le citate sentenze del Giudice amministrativo. Il quadro delineato dal Comune di Perugia tiene conto, da un lato, della quota sociale prevista dalla Dgr 1708/2009 (nomenclatore Prina) e, dall’ altro, dei costi individuati con specifiche convenzioni dall’A.Usl 1. Il sistema tracciato dall’ Amministrazione si basa, inoltre, su due aspetti sostanziali. E’ frutto, per un verso, di specifiche concertazioni con Asl, associazioni dei pensionati, associazioni rappresentative delle persone disabili e associazioni dei familiari; ed ancora elimina ogni sorta di sbarramento, legato al reddito, per l’accesso ai servizi, sulla base del principio per il quale i diritti delle persone con disabilità devono essere considerati universali. Per ciò che concerne le modalità di applicazione del regolamento, peraltro, si è stabilito di attivare un tavolo di concertazione avente ad oggetto tre argomenti: assistenza domiciliare indiretta e progetti di vita indipendente, sviluppo di azioni per il sostegno al progetto “dopo di noi” e confronto ed approfondimento sulle modalità di accesso e fruizione agli interventi e servizi socio-sanitari per favorire la possibilità di scelta da parte dei cittadini. L’’offerta dei servizi, oggetto della delibera, è molto ampia. Per ciò che concerne l’area anziani, sono ricompresi: A) servizio territoriale (gratuito), B) interventi domiciliari, C) servizi semi-residenziali e D) servizi residenziali di natura sociale e socio-sanitaria. Gli interventi domiciliari, a loro volta, sono suddivisi in B1) assistenza domiciliare di natura sociale finalizzata all’aiuto domestico familiare (tariffa complessiva calmierata dal Comune pari a 12,97 euro l’ora invece che 16,22 come stabilito dalla Regione) ed B2) assistenza domiciliare tutelare di natura socio-sanitaria finalizzata alla cura della persona e/o integrata con l’aiuto domestico familiare (tariffa 9,62 euro l’ora). Per la compartecipazione al costo sono previste 9 fasce di reddito (e non più sette come in precedenza) applicate sull’isee ordinario nel primo caso e “ristretto” nel secondo caso. I servizi semiresidenziali, invece, sono suddivisi in:

-C1: Servizi semiresidenziali di natura sociale per persone anziane autosufficienti denominate “Case di Quartiere”, con tariffe che risultano dalla carta del servizio/regolamenti dei soggetti privati autorizzati al funzionamento;

-C2: Servizi a regime residenziale a ciclo diurno di natura socio-sanitario per persone anziane non autosufficienti (tariffa sociale complessiva 29 euro al giorno)

In questo caso la compartecipazione è stabilita sulla base di 6 fasce isee, di tipo ristretto.

Infine i servizi residenziali di natura sociale e socio-sanitaria ricomprendono:

-D1: Strutture residenziali di natura sociale denominate Residenze Senior, Residenze servite e Appartamenti autogestiti per anziani, con tariffe che risultano dalla carta del servizio/regolamenti dei soggetti privati autorizzati al funzionamento

-D2: Strutture residenziali di natura socio-sanitaria denominate Residenze Protette. (tariffa sociale complessiva stabilita dalla Regione 43,60 euro al giorno).

L’anziano, sia che abiti nelle residenze sociali o protette, ha a disposizione una quota di disponibilità personale pari a 150 euro mensili.

Per ciò che concerne l’area disabili, i servizi sono suddivisi in tre categorie:

-A) interventi domiciliari che ricomprendono: A1) assistenza domiciliare con finalità socio-riabilitativa ed educativa (tariffa complessiva 10,48 euro l’ora), A2) assistenza domiciliare con finalità assistenziale (tariffa 9,62 euro l’ora) e A3) servizi di aiuto e di sostegno familiare domestico per favorire la permanenza a domicilio (tariffa calmierata dal Comune pari a 12,97 euro l’ora invece che 16,22 come stabilito dalla Regione).

Il sistema di compartecipazione alle tariffe succitate è suddiviso in otto scaglioni Isee;

-B) servizi residenziali a ciclo diurno di natura socio-sanitaria (tariffa 23,10 euro al giorno).

In questo caso sono stati previsti sette scaglioni isee ai fini del calcolo della quota in compartecipazione;

-C) servizi residenziali di natura socio-sanitaria, ossia C1) centri socio-riabilitativi ed educativi residenziali, C2) servizi residenziali famiglie-comunità per il “dopo di noi”, C3) comunità alloggio: il disabile, residente in uno dei tre centri sopra citati, ha a disposizione una quota di disponibilità personale pari a 250 euro mensili, più alta rispetto a quanto previsto nel precedente regolamento (150 euro).