“Necessario potenziare il servizio di salute mentale, urge un cambio di passo”

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“Necessario potenziare il servizio di salute mentale, urge un cambio di passo”. A Bori (PD) risponde l’Assessore Coletto

   

Nella seduta dedicata al Question time, il consigliere regionale Tommaso Bori (Pd) ha interrogato l’assessore Coletto per conoscere

“le azioni che la Giunta intende attuare per il potenziamento del servizio di assistenza psicologica e di salute mentale tramite i Centri di salute e i servizi del territorio. Ed anche quali sono gli obiettivi che si ha la volontà di intraprendere”.

Illustrando l’atto in Aula Bori ha detto che

“serve un cambio di passo nella gestione dei servizi di salute mentale, un aspetto importantissimo nel monitoraggio degli effetti della pandemia per tutti i cittadini già alle prese con fragilità. L’Oms dice che non c’è salute senza salute mentale: In Umbria l’aumento di consumo ansiolitici tra i più giovani è del 75 per cento contro un 13 a livello nazionale. C’è stato un aumento di ansia, crisi di panico e automutilazioni. La Regione deve mettere in campo tutte le azioni possibili per un potenziamento delle strutture pubbliche e dei servizi di salute mentale territoriali e di supporto psicologico e psichiatrico, presidi sociali fondamentali nella presa in carico delle persone con patologie o disturbi. Vanno potenziati e ripensati i servizi, ma serve anche il personale che ad oggi non c’è. Serve una cabina di regia sulla salute mentale con ruolo centrale per le associazioni. L’Umbria è in ritardo e scarsamente organizzata, sottovalutando quelli che sono gli aspetti di un’emergenza gravissima. La Regione Umbria ha attivato solo il Numero Umbria Sanità, senza nessun altro tipo di servizio, come avvenuto invece in altre regioni. L’obiettivo è avvicinare le Istituzioni ai cittadini per riuscire a far accedere chi ha bisogno ai servizi di psicologia e psichiatria”.

L’assessore Coletto ha detto che

“l’assistenza alle persone affette da patologie psichiatriche è garantita dai centri di salute mentale, che garantiscono la presa in carico e un programma terapeutico che include anche servizi domiciliari. Tuttavia il modello organizzativo ereditato, oltre alla carenza di personale, evidenzia notevoli disomogeneità tra aziende, soprattutto per neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Serve migliore organicità. L’organizzazione va adeguata per cogliere pienamente problematiche dell’area minori, in marcato aumento, con elevata complessità in fascia di età sempre più allargate. Serve un approccio precoce, prevedendo un maggior coinvolgimento anche con l’area delle dipendenze. Durante la pandemia c’è stata un’accelerazione e un incremento delle necessità di assistenza psicologica dei giovani. La Giunta vuole rivedere l’organizzazione e l’operatività con una nuova programmazione sanitaria, con servizi più omogenei e riconoscibili, una presa in carico integrata del paziente, con particolare attenzione agli adolescenti e giovani adulti, e un potenziamento dell’assistenza psicologica in generale. C’è un piano regionale adolescenti e giovani adulti che prevede una metodologia condivisa e integrata, con un consolidamento di una rete territoriale. I servi dei Comuni hanno provveduto a molteplici punti di accesso, con focus per fascia di età e non per sintomatologia. Ci apprestiamo a rivedere la strutturazione territoriale e ospedaliera del sistema della psichiatria”.

Nella sua replica Bori ha detto che

“il tema rimane sul tavolo. Gli intendimenti sono positivi, noi dobbiamo usare le risorse che arriveranno per ripensare i servizi. Dobbiamo dare risorse anche di personale ai servizi psichiatrici. C’è un bisogno di salute nuovo post pandemia. Il nuovo piano sanitario e i nuovi intendimenti saranno un passaggio chiave. Noi ci saremo per far si che i buoni propositi si concretizzino. Senza personale non si fa la salute”.