Massa Martana: pittura femminile attraverso i secoli

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La festa della donna a Massa Martana sarà l’occasione per entrare nel mondo femminile attraverso un’arte creativa e accattivante come la pittura. L’8 marzo alle ore 16 il Comune di Massa Martana propone l’iniziativa: “Festa della donna, contro ogni violenza”. Quest’anno l’evento si concentra sulle donne pittrici attraverso i secoli. Ospite d’eccezione del pomeriggio in rosa sarà Maria Giuseppina Malfatti che parlerà della “Pittura al femminile attraverso i secoli”. Il pomeriggio sarà allietato dall’associazione Pianoforte&voce che proporrà intermezzi musicali a cura di Beatrice Barlozzari, Clara Camilli ed Eleonora Dominci. “Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa – ha spiegato Maria Pia Bruscolotti, sindaco di Massa Martana – perché l’arte al femminile ha un fascino unico nel suo genere. La grazia e la delicatezza che sa esprimere una mano di donna è frutto della sensibilità del suo animo di mamma-artista, timone della vita familiare. Questo pomeriggio dedicato alle donne si chiuderà con la consegna di alcuni attestati a cittadine massesi che hanno raggiunto traguardi importanti. A tutte le partecipanti sarà consegnato un omaggio floreale”. Difficilmente la nostra memoria ricorda donne pittrici o scultrici, donne artiste. Nel Medioevo e per molti secoli l’arte è un’esclusiva maschile, solo a partire dal XVI secolo alcune pittrici riescono a farsi conoscere al di là dei confini cittadini, mentre le più dotate s’impongono addirittura in ambito europeo. Accade alla primogenita dei Tintoretto, Marietta Robusti, che lavora per quindici anni nella bottega paterna dimostrando un’abilità sorprendente al punto da essere invitata dal re spagnolo Filippo II, senza che il padre però le concedesse di recarsi in terra straniera. Viceversa la cremonese Sofonisba Anguissola poté esercitare, alla corte di Spagna, la funzione di ritrattista ufficiale dal 1559 al 1580 perché suo padre glielo consentì, essendo un uomo liberale e grande appassionato di pittura. Nello stesso periodo la miniaturista fiamminga Levina Teerline lavora al servizio dei sovrani inglesi Edoardo VI, Maria Tudor ed Elisabetta I affermandosi come artista di prim’ordine al punto da guadagnare cifre ragguardevoli e superiori a molti famosi pittori (maschi) del suo tempo. Nel 1562 era sorta a Firenze l’Accademia europea del Disegno, ma solo nel 1616 vi fu ammessa una donna. Si trattava di Artemisia Gentileschi, la maggiore pittrice del Seicento, fra i massimi artisti italiani d’ogni tempo. Tre anni prima del suo ingresso in Accademia, Artemisia aveva già dipinto il suo capolavoro intitolato “Giuditta che decapita Oloferne”, una tela di 159×126 cm.