“L’Umbria riduce il proprio isolamento anche dal Tirreno”

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La nota dell’Assesore Melasecche

“L’Umbria riduce il proprio isolamento anche dal Tirreno”.

   

Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, rendendo noto che “la Regione Lazio ha approvato il progetto definitivo del 1° stralcio funzionale, Monte Romano Est–Tarquinia, della tratta Monte Romano–Civitavecchia della S.S. 675 Umbro–Laziale, chiudendo la lunga procedura necessaria all’approvazione del nuovo tratto della Orte Civitavecchia da Monte Romano Est allo svincolo sull’Aurelia bis”.

“L’infrastruttura, su cui anche la Regione Umbria sta da tempo sollecitando ANAS e MIT ad un impegno conclusivo, permetterà, una volta terminati i lavori – spiega l’assessore -, di bypassare il centro abitato di Monte Romano, spesso causa di intenso traffico e rallentamenti, peraltro ultimo attraversamento urbano rimasto sulla trasversale, raggiungendo in modo più veloce e maggiormente sicuro Civitavecchia, porto commerciale e del turismo crocieristico di fondamentale importanza. L’atto – rileva – autorizza definitivamente il commissario a procedere alla pubblicazione del bando di gara e alla definizione della progettazione esecutiva dell’opera, con successiva esecuzione per la realizzazione dell’ulteriore tratto di circa 5 chilometri. Si tratta di lavori da tempo attesi non solo dai cittadini del Lazio, dai pendolari, ma anche dall’Umbria per le industrie meccaniche, siderurgiche, olearie e dai molti umbri che hanno l’esigenza di passare in quel tratto spesso congestionato del territorio. L’intervento si sviluppa a nord dell’abitato di Monte Romano per 4,65 km in prosecuzione dell’esistente S.S. 675 a 4 corsie già realizzata, dallo svincolo di Monte Romano Est ubicato al km16+700 della S.S. 1bis, fino al nuovo svincolo di Tarquinia in corrispondenza del km 11+700 della S.S. 1 bis. Le opere si caratterizzano in tratti stradali in rilevato ed in trincea, e da opere d’arte maggiori quali una galleria artificiale di lunghezza pari a circa 135 m ed una galleria naturale di lunghezza pari a circa di 1600 metri. Il costo complessivo dell’investimento ammonta a 355.172.789,27 euro. Nell’iter approvativo con il decreto ministeriale VIA n. 0000001 del 03.01.2023 di compatibilità ambientale è stata conclusa positivamente la procedura di aggiornamento della Valutazione d’Impatto Ambientale, comprensiva della Valutazione di Incidenza di cui all’art. 5 del D.P.R.357/1007, della Verifica del Piano di Utilizzo delle Terre e rocce da scavo di cui all’art. 9 del D.P.R. 120/2017 e della Relazione Paesaggistica ai fini dell’autorizzazione di cui all’art. 146 del D.Lgs 42/2004. Sul progetto definitivo è stata tenuta la Conferenza di Servizi decisoria in forma simultanea e in modalità sincrona, ai sensi della Legge 241/1990 che si è chiusa positivamente con la determinazione del commissario straordinario Ilaria Coppa del 25 gennaio scorso. Questo intervento – sottolinea l’assessore Melasecche – è pertanto considerato strategico da entrambe le Regioni Lazio e Umbria e se ne condividono pienamente le finalità, auspicando che quanto prima si proceda alla definizione della progettazione anche del tratto conclusivo fino al Porto di Civitavecchia salvaguardando le particolarità ambientali dei luoghi e, sotto l’aspetto archeologico, le rilevanti necropoli etrusche. La Regione Umbria – rimarca – apre a Nord con la E78 il collegamento Tirreno-Adriatico aprendo il cantiere della Guinza per l’immediato accesso dall’Umbria verso le Marche, mentre sono in corso le progettazioni definitive degli ultimi due lotti umbri della E78, completa inoltre il raddoppio della Perugia-Ancona nella tratta Valfabbrica-Casacastalda e ora apre anche il collegamento verso il Tirreno superando l’imbuto di Monte Romano. Un programma particolarmente impegnativo – evidenzia l’assessore – che ci vede in prima linea nel perseguire quella rottura dell’atavico isolamento ferroviario e stradale che ci ha fino ad oggi penalizzati non poco, ma che vede in questa  legislatura l’avvio di opere di importanza storica e nella successiva vedrà il completamento di gran parte di queste. L’Umbria del 2033 sarà certamente molto meglio collegata e più permeabile di quella che abbiamo ereditato tre anni fa – conclude Melasecche – con possibilità definitive di sviluppo e rilancio del proprio ruolo in questa Italia di mezzo in cui intendiamo giocare il ruolo che ci spetta”.