Luci e ombre della legge di stabilità 2016 nell’incontro di Anci Umbria

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Un momento di formazione e confronto sulla Legge di stabilità, tra risultati raggiunti e problemi aperti, rivolto ad amministratori, dirigenti, funzionari ed esperti della pubblica amministrazione. È quello promosso, martedì 15 marzo da Anci Umbria, nella sua sede di via Alessi a Perugia, in collaborazione con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, l’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel) di Anci e il Sole 24 ore. Dal dibattito è sembrato emergere, cautamente, che la Legge di stabilità mostra dei ‘passi avanti’ per la fine dei grandi tagli ai trasferimenti agli enti locali e la diminuzione della tassazione per i cittadini, ‘nodi da sciogliere’ come la fine del patto di stabilità interna e aspetti meno positivi come norme che contribuiscono a irrigidire i bilanci dei Comuni o rispetto alle questioni legate al personale. A discuterne, insieme al presidente di Anci Umbria Francesco De Rebotti, Pierciro Galeone, direttore di Ifel, Agostino Bultrini, responsabile personale e relazioni sindacali Anci nazionale, e Giuseppe Ferraina sempre di Ifel, a un tavolo coordinato da Alfio Todini, sindaco di Marsciano e coordinatore della Consulta finanza locale di Anci Umbria.

“È un appuntamento importante di approfondimento – ha dichiarato De Rebotti – che serve ai Comuni in fase di stesura dei bilanci di previsione per approfondire le novità della Legge di stabilità che sicuramente contengono un elemento positivo, perché dopo sette anni si interrompe un’emorragia di risorse che lo Stato non garantiva più ai Comuni. Le novità dal punto di vista normativo riguardano soprattutto la fiscalità locale con l’eliminazione della tassa sulla prima casa. Speriamo si realizzi anche l’impegno del governo di mantenere intatte le risorse che entrano ai Comuni come trasferimento. Ci sono ancora nodi da sciogliere soprattutto rispetto a questo, accanto ad altri temi che sentiamo molto, come il patto di stabilità, il cui superamento potrà permettere ai Comuni investimenti che possono essere  volano per la ripresa del Paese. Sono tanti i temi anche molto tecnici, oggi abbiamo l’opportunità con Ifel di approfondirli”. “Questa legge di stabilità – ha aggiunto Galeone – presenta una novità importante e cioè la fine del patto di stabilità interna, quindi per i Comuni ha un immediato effetto espansivo, no tutti ma buona parte ha infatti risorse per gli investimenti. Naturalmente presenta aspetti anche meno positivi in particolare sul personale. La possibilità di assumere solo il 25 per cento rispetto al turnover, per esempio, è un limite molto complesso soprattutto per i Comuni che hanno personale anziano. Quindi per un aspetto positivo c’è anche tanto lavoro da fare perché dobbiamo ricostruire un sistema di rapporti tra Stato e Comuni che è stato in gran parte danneggiato dalla legislazione della crisi”. “Per noi – ha concluso Todini – si tratta di continuare a insistere su questioni che nonostante alcuni passi in avanti non vengono affrontate o affrontate per i Comuni in modo ancora non soddisfacente. Siamo in una fase di conclusione di una lunghissima transizione, alcuni punti fermi vengono messi e questo dà delle certezze in più rispetto all’approssimazione degli anni passati, dopo di che rimangono situazioni che a nostro parere non possono continuare, dal blocco del turnover al tema dell’accantonamento di risorse crescenti ogni anno per far fronte ai crediti non esigibili. Sul patto di stabilità, il governo dice che il tema è risolto in realtà ci sono ancora cose su cui lavorare. Questo incontro serve per acquisire maggiore consapevolezza e porre problemi che possono essere affrontati anche con altre strumenti normativi”.