Legge elettorale, “franchi tiratori” e voti che non tornano

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“Sono bastati pochi secondi per svelare chi ha fatto saltare il ‘patto a quattro’ sul cosiddetto modello tedesco. Il voto a scrutinio segreto su un emendamento, a causa di un ‘problema tecnico’, come si è affrettata a dire la presidente Laura Boldrini, si è palesato sul tabellone elettronico, al contrario di quanto sarebbe dovuto succedere visto che si trattava di votazione segreta”.

   

È quanto afferma il deputato 5Stelle, Filippo Gallinella, che rispedisce al mittente Pd le accuse di far parte del circoletto dei ‘franchi tiratori’. Dopo il ‘giallo’, l’emendamento è stato rimesso in votazione, questa volta segreta anche sul tabellone, ma il cosiddetto ‘patto a quattro’ è andato in fumo.

“In aula – aggiunge Gallinella – sono mancati i voti del Pd, non i nostri. Se la matematica non è un’opinione, i numeri non tornano: noi pentastellati eravamo 88 presenti, il Pd in 282. I voti favorevoli sono stati 270 e 256 quelli contrari, più un astenuto. Mancano alla conta i voti riconducibili al Pd che ha compiuto un’autentica ‘marchettata’ in favore del Trentino Alto Adige. Come nelle migliori tradizioni parlamentari italiane – continua Gallinella – a far saltare il banco è infatti bastata l’approvazione di un emendamento presentato da noi del M5S, che prevede l’applicazione della legge elettorale in tutta Italia, dalla Sicilia all’Alto-Adige dove c’è un partito, il Südtiroler Volkspartei, che invece è contrario. Ora – conclude Gallinella – ci aspettiamo che il Pd affosserà la legge elettorale, poiché è passato un emendamento che prevede la sua applicazione in tutta Italia, dal sud al nord. Noi siamo favorevoli a questa legge con alcuni correttivi, ma qualcuno evidentemente ha cambiato idea. E non è stato il M5S”.