Lega Umbria: “Attivate tutte le misure per garantire presa in carico pazienti covid”

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L’intervento dei consiglieri regionali Lega Umbria: “Sulla vicenda USCA di ‘schizofrenico’ c’è solo l’atteggiamento del PD”

   

“La Regione Umbria attraverso il lavoro dell’assessore Luca Coletto e del direttore generale Massimo D’Angelo sta mettendo in campo tutte le misure possibili per mantenere il modello assistenziale di presa in carico dei pazienti covid – Sul tema intervengono i consiglieri regionali della Lega Umbria Stefano Pastorelli, Daniele Nicchi, Daniele Carissimi, Valerio Mancini, Paola Fioroni, Manuela Puletti, Eugenio Rondini – Sulla vicenda delle USCA di ‘schizofrenico’ notiamo soltanto il comunicato stampa del consigliere del PD Paparelli al quale consigliamo di informarsi meglio prima di addentrarsi in argomenti che non conosce facendo brutte figure.

La legge di Bilancio 2022 (art. 1 comma 295) ha prorogato al 30 giugno 2022 l’operatività delle USCA, senza ulteriore possibilità di proroghe – spiegano i leghisti – In assenza di altre misure nazionali relative al mantenimento delle Unità Speciali di Continuità assistenziale, e come tra l’altro la Lega aveva già spiegato in un precedente comunicato stampa, la Regione Umbria ha sviluppato una fondamentale strategia transitoria attraverso il conferimento di incarichi a tempo determinato al personale medico già operante nelle USCA, vista l’esperienza e la competenza maturata durante la pandemia al fine di garantire la continuità assistenziale per i pazienti Covid domiciliari, la presa in carico e il follow up dei pazienti domiciliari, compito previsto per le UCA (D.M. 77 del 22 giugno 2022). Inoltre, al fine di sostenere le attività inerenti la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito del sistema dei pronto soccorso, la Regione Umbria, ha previsto incarichi, al personale medico già operante nelle USCA in scadenza al 30 giugno 2022, ai medici specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione. In assenza di altre disposizioni normative sono state assunte le possibili misure tecniche per mantenere il modello assistenziale di presa in carico dei pazienti covid che l’esperienza pregressa ha dimostrato essere valide nel fronteggiare le ondate pandemiche. Sono state prorogate anche le disposizioni relative al conferimento di incarichi di emergenza sanitaria territoriale di 38 ore settimanali ai medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale non ancora terminato, proprio al fine di non interrompere la continuità assistenziale del servizio di emergenza urgenza”.