Lavoro in Umbria. Stefano Vinti: “Continua il declino, urge una svolta”

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Più disoccupazione e precarietà, Vinti:

“Serve una politica economica nuova, che faccia perno sugli investimenti pubblici e statali, sulla predisposizione di un piano del lavoro, sull’introduzione di un reddito di cittadinanza, sul sostegno ai redditi da lavoro per aiutare la domanda interna nell’acquisto di beni e servizi. Queste sono alcune delle misure indispensabili anche per dare uno stop al ‘declino’ economico e sociale dell’Umbria”.

   

Commenta così Stefano Vinti (Sinistra italiana) i Dati sui nuovi rapporti di lavoro pubblicati nel Report mensile gennaio-dicembre 2016 dall’Osservatorio nazionale sul precariato dell’Inps.

“I dati – dichiara ancora Vinti – mettono in evidenza, ancora una volta, la difficile situazione del mercato del lavoro in Umbria e in Italia, nonché il clamoroso fallimento del Jobs Act di Renzi. Si rende sempre più necessaria un’inversione delle scelte di politica economica in Umbria e in Italia. È urgente che il Parlamento inizi la discussione sulla Carta dei diritti universali del lavoro e che si rafforzi la convinzione che la dignità del lavoro e la lotta alla precarietà passano anche con due ‘Si’ ai referendum promossi dalla Cgil per l’abrogazione dei voucher e per la responsabilità solidale in materia di appalti”.

“In Umbria – illustra la situazione Stefano Vinti – le assunzioni a tempo indeterminato nel 2016 sono state 12.875, pari a un calo del 46,1 per cento rispetto al 2015. Un dato ancora peggiore di quello medio nazionale che è stato di quasi 763mila attivazioni di rapporti di lavoro in meno rispetto all’anno precedente, pari al -37,6%, mentre le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato hanno registrato un -35,4%. A confermare il peggioramento della qualità dell’occupazione, a livello regionale, i voucher sono aumentati del 23,9 per cento e solo a gennaio del 3,9 per cento. In Umbria, le attivazioni al lavoro nel 2016, che registrano un saldo attivo di 3.735 unità, sono quasi esclusivamente posti di lavoro precari, infatti solo a gennaio registriamo 141.030 acquisti di voucher”.