L’associazione “Nel Nome del Rispetto” incontra gli studenti del Pascal

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L’associazione “Nel Nome del Rispetto” incontra gli studenti del Pascal. Cardella ai ragazzi: “Il bullizzato non deve sentirsi solo, ha bisogno di voi”

   

Azioni positive come unico antidoto alla violenza e alla cattiveria. Dentro questa frase c’è il rimedio al bullismo. E’ questo il messaggio che da tre anni porta nelle scuole l’associazione “Nel Nome del Rispetto” che oggi, in occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo ha organizzato a Perugia un incontro con i ragazzi dell’Istituto Pascal Cavour Marconi e alcune classi della scuola Media San Paolo. Ad aprire la mattinata è stato il film “Rosafuria” del regista Gianfranco Albano che ha offerto lo spunto per la discussione ai relatori intervenuti: Maria Luisa Iavarone Professore Ordinario Dipartimento di scienze Motorie e del benessere Università degli Studi di Napoli PARTHENOPE e Presidente della fondazione A.R.T.U.R., fondata dopo che il figlio è rimasto vittima dell’aggressione di alcuni minorenni con gravi conseguenze per la sua salute, Fausto Cardella Procuratore generale di Perugia e Maria Cristina Zenobi presidente dell’associazione “Nel Nome del Rispetto”. A fare gli onori di casa è stato Giuseppe Materia Dirigente scolastico, insieme alla professoressa Antonella Piccotti.

Draman Wague’ assessore al comune di Perugia ha portato i saluti del Sindaco Romizi, dicendo ai ragazzi che il rispetto è un elemento importante per la crescita, “Si può avere un’opinione ma non va imposta agli altri”. Dopo il film “Rosafuria”, incentrato sull’amicizia tra ragazze di diversi classi sociali che diventeranno amiche proprio perché l’una aiuterà l’altra in diversi ambiti di vita, a parlare è stato Fausto Cardella:

“Credo che per combattere il bullismo serva proprio sensibilizzare gli studenti con queste iniziative che parlano di rispetto e amore.  Una alleato del bullismo è la solitudine, il ragazzo bullizzato è solo, e tende a restare ancora più solo, per questo ha bisogno di sentire i valori dell’amicizia per riuscire a uscire da questo tunnel, ha bisogno dei compagni di calasse, ha bisogno di voi”.

Maria Luisa Iavarone infine ha voluto ricordare il giovane nuotatore colpito da una pallottola vagante che non potrà più nuotare,

“questo ragazzo e la sua famiglia dovranno trovare una motivazione per andare avanti, per trasformare il dolore in una opportunità più grande. Un po’ quello che ho fatto con mio  figlio Arturo accoltellato senza pietà da un gruppo di ragazzi. Ho deciso di superare questa questa esperienza devastante costituendo una associazione che lavora sui disagi giovanili e che cerca di aiutare i giovani. E con me c’è anche Arturo, mio figlio”.