La Presidente Marini all’inaugurazione dello nuovo stabilimento di Befood ad Acquasparta

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“Questa inaugurazione è il segno di una ripartenza dell’economia della nostra regione, forse non ancora marcata, ma che va nella direzione giusta, quella della crescita”.

   

È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta oggi, assieme al vice presidente Fabio Paparelli, alla cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento della Befood di Acquasparta, azienda che produce alimenti per cani e gatti e che ha conosciuto negli ultimi quattro anni una crescita molto significativa in termini di addetti e di fatturato. Dai 9 dipendenti e 750 mila euro di fatturato del 2011 è passata ai 44 dipendenti attuali ed un fatturato previsto per il 2015 di 18 milioni di euro; esporta in diciotto Paesi nel mondo. La Befood ha realizzato i suoi investimenti grazie anche al contributo della Regione Umbria (a valere sulle risorse del fondo di sviluppo rurale) per un ammontare complessivo di 12 milioni di euro.

“La storia di questa azienda – ha detto la presidente Marini – rappresenta un po’ la metafora della mia esperienza al governo dell’Umbria. E ricordo ancora ora quando Giorgio Scassini (presidente della Befood, ndr) mi chiamo per annunciarmi il suo progetto. Ebbene, oggi dobbiamo dire grazie a imprenditori come lui, e come chi con lui ha condiviso questa sfida, che hanno saputo andare ‘contro corrente’ ed hanno deciso con coraggio di investire, mentre altri si ritiravano, ed hanno vinto la loro scommessa”.

 La presidente Marini ha sottolineato di aver molto apprezzato anche le parole usate da Scassini che nel suo discorso ha detto che “se in Umbria non avessimo avuto un Programma di sviluppo rurale come quello della Regione, forse questa azienda e questo nuovo stabilimento non sarebbero la realtà che è ora sotto i nostri occhi”.

 “Prima di tutto – ha affermato la presidente – viene il coraggio degli imprenditori, la loro idea, il loro progetto. E se questa loro capacità riesce poi ad avvalersi anche delle risorse pubbliche, ciò certamente può generare esperienze industriali di successo come è quella della Befood. Ecco, a questo devono servire le risorse comunitarie: sostenere le imprese che intendono investire soprattutto in qualità ed innovazione”.