La Marini all’inaugurazione dei locali del “Centro Speranza” di Fratta Todina

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“Sono io che devo ringraziare voi tutti, dai volontari agli operatori sociali, sanitari, del servizio civile, dalle ‘ancelle’ di Madre Speranza alle famiglie, perché con amore, passione, ma anche con tanta competenza e professionalità, vi impegnate quotidianamente affinché anche chi è portatore di disabilità possa vivere una vita dignitosa, assicurando loro anche tutte le cure e le terapie che la scienza medica mette a disposizione”.

   

È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Fratta Todina, alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali adibiti a laboratori del “Centro Speranza”, gestito dalla “Congregazione delle ancelle dell’amore misericordioso” fondata da “Madre Speranza”. Cerimonia alla quale erano presenti – tra gli altri – il sindaco di Fratta Todina, Giuliana Bicchieraro, e la direttrice della struttura, Madre Maria Grazia Biscotti.

“Questa struttura – ha aggiunto la presidente Marini – ha visto crescere negli anni le sue capacità di rispondere al meglio ai bisogni di tante persone disabili. Qui ci sono professionalità e competenze che mettono le famiglie in una condizione di serenità nell’affidare i propri cari alle cure di chi opera qui. Sapendo, oltretutto, che l’istituzione regionale, oltre ad essere vicina a queste realtà riconosciute e accreditate al Servizio sanitario pubblico, garantisce il massimo rigore nei controlli”.

I nuovi laboratori sono stati realizzati grazie anche ad un finanziamento della Regione Umbria di circa 123 mila euro, per un investimento complessivo di quasi mezzo milione di euro di parte privata. Risorse assegnate nell’ambito del programma “PUC3”, per la riqualificazione urbana destinata ai piccoli comuni. La presidente Marini ha colto l’occasione per ribadire anche il fatto che “in questi anni particolarmente difficili per la finanza pubblica la Regione Umbria non ha mai voluto abbassare l’’asticella’ delle risorse per le politiche sociali e per la sanità, non sottraendo a questi settori nemmeno un centesimo”.