La denuncia di WildUmbria: “Volpi vittime delle tagliole a Città di Castello”

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La denuncia di WildUmbria: “Volpi vittime delle tagliole a Città di Castello”. L’associazione porta a conoscenza lo spiacevole episodio avvenuto il 18 dicembre

   

WildUmbria è l’Associazione di veterinari e naturalisti che ha in gestione il servizio di recupero della fauna dalla Regione Umbria. Dal 2017 i suoi volontari e operatori attraversano l’intero territorio regionale per recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà. In più di tre anni di attività le situazioni delle quali WildUmbria è stata testimone sono state fra le più disparate ma mai è capitato niente di simile all’evento per cui è intervenuta l’Associazione il 18 dicembre 2020: una volpe rimasta bloccata da una tagliola nel comune di Città di Castello. La situazione è apparsa subito grave, non solo per le ferite alla zampa riportate dalla volpe ma anche per il forte stress accusato dall’animale, in evidente stato di agitazione al momento del ritrovamento. Da Città di Castello gli operatori di WildUmbria l’hanno immediatamente trasportata all’Ospedale Veterinario di Perugia, dove è stata accertata la perdita di una delle dita della zampa rimasta bloccata dalla tagliola. La volpe rimane sotto osservazione perché potrebbero insorgere ulteriori complicazioni, molto frequenti in animali selvatici recuperati in situazioni così stressanti.

L’uso della tagliola testimonia come vengano ancora portate avanti nel 2020 pratiche volte a danneggiare o uccidere la fauna in modo illegale. Questi atti indicano come ci sia, fra alcuni cittadini, un’errata visione degli animali selvatici che, invece di essere considerati una risorsa, sono percepiti come dei nemici da combattere. Inoltre, queste azioni risultano particolarmente gravi perché le vittime potrebbero essere animali domestici o addirittura persone. Una tagliola è pericolosa per chiunque passi in zona, non solo per le vittime designate.

L’uso delle tagliole si aggiunge ad altre pratiche illegali volte a danneggiare gli animali selvatici molto frequenti in Umbria come, ad esempio, il posizionamento di bocconi avvelenati o la caccia illegale di specie protette, di cui sono spesso vittima i rapaci. Delle vere e proprie piaghe che ogni anno uccidono numerosi animali selvatici e domestici nella nostra regione. Alla luce di questi fatti risulta che, oltre all’intervento opportuno delle forze dell’ordine e della magistratura, sia fondamentale una continua opera di sensibilizzazione della cittadinanza”.