“Jazz Community”, vivere la musica in maniera sociale per unire e per dare voce

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L’impegno nel sociale è da sempre quello che più identifica e rende diverso Young Jazz Festival da altri appuntamenti musicali. Torna così anche quest’anno, all’interno della 12esima edizione della manifestazione in programma a Foligno e a Trevi dal 12 al 16 ottobre 2016, la consolidata sezione ‘Jazz Community’. Il jazz così, ancora una volta, diventa musica per unire e per dare voce a tutta la comunità, fatta anche di immigrati e persone disabili. Condivisione, incontro e dialogo saranno quindi, ancora di più, le parole chiave del festival. Condivisione che passa dall’incontro della musica jazz con altri mondi, ambiti artistici, con altre comunità e linguaggi, come è da sempre nella vocazione inclusiva di questa musica e di questo festival, per un nuovo viaggio che nasce dall’incontro di innumerevoli identità, generi e situazioni, a livello musicale, culturale, sociale, etnico e generazionale. L’evento musicale umbro vedrà quindi convergere e dialogare stili, immaginari, culture completamente differenti in un progetto comune per mettere ‘impronte’ indelebili (‘Footprints’ è infatti il tema scelto quest’anno) a sostegno di giovani musicisti italiani, della sinergia tra arti, della sensibilizzazione e formazione del pubblico oltre che dell’impegno sociale. Young Jazz è quindi un festival, unico in questo, capace di legare l’improvvisazione del jazz alle tematiche sociali, con la musica che quindi non dimentica di affrontare questioni delicate ed importanti. ‘Jazz Community’ significa anche sinergia e per questo è realizzata con il sostegno di Regione Umbria, Comune di Foligno, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e Afam, e la collaborazione di numerose realtà associative del territorio e non solo (Casa dei Popoli, Caritas, Emergency, La Locomotiva, Usl Umbria2). Sarà proprio Giovanni Guidi, direttore artistico del festival, ad inaugurare la sezione perchè sarà alla guida di un progetto musicale, insieme ai The Gam Scorpions, che coinvolge un gruppo di ragazzi africani rifugiati in Italia. Anche la grafica del festival di quest’anno nasce proprio dai disegni di uno di questi ragazzi, Sidy, che di recente ha lasciato la Libia per arrivare in Italia. Young Jazz lo ha quindi coinvolto, gli ha parlato del festival e lo ha lasciato libero di immaginare. ‘Camminiamo piano piano’, questo il titolo del progetto, è in programma venerdì 14 ottobre, ore 24, al Supersonic di Foligno. Nasce quindi da un incontro umano e musicale l’avventura del pianista Giovanni Guidi con i Gam Scorpions, gruppo di rifugiati e richiedenti asilo che vengono dall’Africa Occidentale, in particolare dal Gambia, dal Senegal e dal Mali. Alcuni canti tradizionali, in lingua mandinka sono l’occasione per fare musica insieme oltre le barriere date dalla società, dalla geografia, dalle convenzioni. Insieme a Guidi al piano elettrico e ai Gam Scorpions alle voci, ci saranno anche Francesco Ponticelli (basso), Cristiano Calcagnile (batteria) e Niccolò Tramontana (elettronica). L’evento è in collaborazione con Casa dei Popoli e Caritas. Così li descrive lo stesso Guidi: “I Gam Scorpions sono una squadra di calcio, un gruppo di amici meravigliosi, una band emozionata ed emozionante. I Gam Scorpions sono degli angeli che vivono la musica nel suo modo forse più autentico. La vivono in maniera sociale. È impossibile non venire travolti dalla loro energia che sempre quel sorriso che si immaginava oramai impossibile. I Gam Scorpions sono i miei amici con i quali sto imparando a vivere la musica come esperienza collettiva quotidiana. I Gam Scorpions sono una risorsa inesauribile di emozioni. Quelle vere”. ‘Storie in viaggio’ sarà invece uno spettacolo (sabato 15 ottobre allo Zut, ore 16.30 e 18) di narrazione animata realizzato in collaborazione con Emergency. Le storie camminano nel mondo dai tempi dei tempi. Vengono da lontano, sfiorano il cuore di grandi e piccini, sono da sempre un terreno fertile e generoso dove seminare sogni, speranze e certezze. Le storie raccontano segreti, sussurrano soluzioni, fanno nascere sorrisi e, a volte, fiori di solidarietà. Lo spettacolo è infatti l’occasione per sostenere il reparto pediatrico dell’ospedale di Emergency a Goderich in Sierra Leone. Sabina Antonelli e Maria Luisa Morici accompagneranno i bambini in un viaggio meraviglioso attraverso storie e racconti affidati alla semplicità e al buon cuore del protagonista principale della loro narrazione: un giovane falegname di paese povero che un giorno decise di girare il mondo con un sacco sulle spalle. Si consiglia la prenotazione (tel. 338 2361023). Non poteva mancare, infine, la Liberorchestra, ormai tradizionale progetto del festival che nasce come laboratorio-incontro tra musica jazz e disabilità, e che sarà guidata per l’edizione 2016 da Stefano Tamborrino. Nel corso delle varie edizioni si sono alternati diversi musicisti in questa impresa e quest’anno Tamborrino con molto entusiasmo ha accettato di acquisirne la direzione. L’appuntamento, realizzato in collaborazione con La Locomotiva, Usl Umbria2 e Afam, è in programma sabato 15 ottobre, ore 21.30, all’Auditorium San Domenico. Se qualcuno avesse per caso sottovalutato la grande capacità inclusiva delle musiche che vanno sotto la definizione, ormai ampia, di jazz, il progetto Liberorchestra è l’antidoto a ogni scetticismo. La disabilità, sia fisica che mentale, trova nel fare musica insieme non solo un formidabile momento di espressione personale che tiene conto delle differenze e le armonizza, ma anche e soprattutto un potentissimo strumento di libertà e di umanità. Nato nel 2009 dall’idea di Young Jazz e del suo direttore artistico Giovanni Guidi, Liberorchestra rende possibile l’incontro tra la musica jazz e gli ospiti del Centro socioriabilitativo per disabili adulti ‘Il Laboratorio’ di Foligno, dando vita ad un progetto di produzione di suoni e ritmi improvvisati. Band costituita da oltre 40 elementi tra ospiti, operatori e musicisti, la Liberorchestra è qui guidata dal batterista Stefano Tamborrino, con cui i partecipanti hanno seguito un percorso musicale fatto di tecnica, divertimento, sperimentazione, scoperta e liberazione delle proprie passioni. Con Liberorchestra la musica jazz diventa libera espressione dei suoi musicisti, che avranno la possibilità di andare oltre lo stigma dettato dalla loro condizione di salute e daranno vita alla più bella, divertente e commovente Orchestra di sempre, unica nel suo genere. Il trentacinquenne Tamborrino è oggi uno dei musicisti più interessanti del panorama italiano: membro di Hobby Horse e Simone Graziano Frontal, ma valido collaboratore anche di formazioni come il quartetto di Nico Gori, quello di William Tatge, il trio di Alessandro Galati o quello di Walter Beltrami. FOOTPRINTS, le ‘impronte’ del jazz di “nuova generazione” e delle “nuove generazioni. Sarà questo il tema di Young Jazz Festival in programma a Foligno e Trevi dal 12 al 16 ottobre per un viaggio che nasce dall’incontro di innumerevoli identità, generi e situazioni, a livello musicale, culturale, sociale, etnico e generazionale. Per la sua 12esima edizione il festival propone una line-up che allinea alcuni dei più talentuosi e amati giovani musicisti italiani (ma non solo) che animeranno i luoghi più insoliti e suggestivi della città umbra tra multidisciplinarità (danza, cinema, scrittura), impegno sociale e sensibilizzazione del pubblico: Dimitri Grechi Espinoza, Hobby Horse, il duo Gabriele Mitelli e Pasquale Mirra, Orchestrino, Fabrizio Puglisi, Giovanni Guidi e The Gam Scorpions, Alessandro Lanzoni Trio, Liberorchestra e Stefano Tamborrino, Dario Carnovale New Trio, Matteo Bortone, Lucia Guarino e David Brutti, Fabritia D’Intino e Federico Scettri. Sarà ospite anche Enrico Rava per la proiezione del documentario sulla sua vita e sulla sua musica e con un live set introduttivo insieme a Francesco Diodati. La direzione artistica è sempre di Giovanni Guidi con il consolidato patrocinio di Umbria Jazz, giunto al suo ottavo anno.