Isola Maggiore, seconda edizione di “Moon in June”

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Per due giorni la grande musica torna ad animare il suggestivo ed unico scenario dell’Isola Maggiore nel cuore del Lago Trasimeno. Due quindi gli eventi unici ed irripetibili e come sempre per godere del magnifico scenario del tramonto: il tributo a Robert Wyatt con “L’ISOLA DI WYATT” e i suoni e le contaminazioni dall’Isola con il concerto “MORBID DIALOGUES” anticipato da una sorpresa sonora a cura di dj Ralf. La seconda edizione di “Moon in June”, in programma all’Isola Maggiore il 25 e 26 giugno 2016, è organizzata dalla Fondazione SergioPerLaMusica grazie al sostegno della Regione Umbria, del Comune di Tuoro, della Provincia di Perugia e dell’Arci Perugia. Dopo il grande successo dello scorso anno con la prestigiosa direzione artistica di Vinicio Capossela, quest’anno grazie a Moon in June si renderà omaggio a Robert Wyatt, presidente onorario della Fondazione oltre che ispiratore del nome della stessa manifestazione (Moon in June è infatti il titolo di un suo celebre brano). Così domenica 26 giugno (ore 19.30, biglietto 15 euro, prevendite su Ticket Italia), insieme per uno spettacolo unico ed ideato proprio per l’occasione dal titolo “L’Isola di Wyatt” si ritroveranno alcuni componenti degli ex Csi (Consorzio Suonatori Indipendenti), una delle band più influenti della storia della musica italiana, come Francesco Magnelli, Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Ginevra Di Marco, fianco a fianco di altri grandi protagonisti della scena musicale come i cantautori Brunori Sas e Cristina Donà. Sarà quindi un concerto corale sulle ultime luci del giorno, liberamente ispirato e tratto dal disco “THE DIFFERENT YOU, ROBERT WYATT E NOI”, prodotto dallo stesso Magnelli, insieme a Gianni Maroccolo, per il Consorzio Produttori Indipendenti alla fine degli anni ‘90. Un disco corale dove un numero nutrito di artisti della scena italiana reinterpretarono le canzoni di Robert Wyatt riarrangiandole secondo il loro stile e la loro personale storia. Un disco che Wyatt accolse con molto piacere, tanto da regalare una versione cantata in italiano di “Del mondo”, canzone simbolo dei Csi (Consorzio Suonatori Indipendenti). Sull’Isola Maggiore si cercherà quindi di ripetere la magia di quel lavoro, ma non mancheranno le sorprese. Il giorno prima, sabato 25 giugno (ingresso gratuito), altri suoni e contaminazioni arriveranno dall’Isola Maggiore: prima, intorno alle 18, con una performance a cura di dj Ralf che omaggerà Moon in June con una sua “preghiera sonora psichedelica” studiata per l’occasione e poi, dalle 19.30, con il concerto “Morbid Dialogues” (morbosi dialoghi) di Alessandro Deledda (pianoforte, fisarmonica e arrangiamenti) e la Piccola Orchestra Moon in June messa insieme per l’occasione (Peppe Stefanelli alle percussioni, Alberto Argirò alla batteria, Stefano Tofi alle tastiere e ai sintetizzatori) accompagnati da ospiti speciali come Ares Tavolazzi, contrabbasso, Gianluca Petrella, trombone e live elettronics, e Francesco Bearzatti, sax e clarinetto. “Morbid Dialogues” raccoglierà tracce di dialoghi musicali liberi e tematiche ispirate all’isola e ai suoi suoni naturali attraverso la poliedricità dei sette attori strumentisti, in cui la tessitura melodica mai scontata, esprime con delicatezza ma anche con forza e talvolta con ossessività morbosa la voglia dei musicisti di “dialogare” fra loro, di cercarsi per condividere le proprie idee da dedicare alle anime ed i colori circostanti. La direzione artistica di questo progetto è di Deledda che ha voluto condividere i sentimenti che lo hanno ispirato alla realizzazione del progetto con altri musicisti umbri quali Argirò (direzione esecutiva), Stefanelli e Tofi, che troveranno in tre guests di caratura internazionale quali Petrella, Bearzatti e Tavolazzi un contributo determinante per la riuscita di questa opera tutta italiana ma con un forte respiro internazionale, ricca di tensione musicale in cui prevarrà l’entusiasmo e la padronanza strumentale dei sette attori protagonisti. I musicisti quindi dialogheranno fra loro a contatto col pubblico ed il paesaggio circostante, lasciando ampio spazio alla bellezza musicale, all’evoluzione melodica e alla ricerca sonora partendo dal suono, da un elemento ritmico, da una melodia, da un suono sintetizzato o aleatorio attraverso un forte interplay in una sempre più crescente tensione a partire dal tramonto.