In Seconda Commissione audizioni sui danni dell’alluvione (giugno 2020) nei territori di Acquasparta, Montecastrilli, Avigliano ed Amelia

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Foto: Umbriajournal

Il grido d’allarme degli imprenditori per la mancanza di ristori

   

Nella riunione pomeridiana di ieri della Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini, si è svolta un’audizione in merito ai danni provocati dall’alluvione dell’8 giugno 2020 che interessò il territorio compreso tra i comuni di Acquasparta, Montecastrilli, Avigliano Umbro ed Amelia. L’incontro con la Commissione, che sulla questione già nel luglio 2020 predispose una proposta di risoluzione unitaria, poi votata unanimemente dall’Aula (https://tinyurl.com/h4xu2zh6) è stato richiesto, attraverso una lettera indirizzata al presidente Mancini, dal Comitato ‘Gruppo alluvione’ in cui si lamenta, tra l’altro, “la totale assenza ed il silenzio delle Istituzioni nonostante richieste e sollecitazioni”. Gli stessi rappresentanti del Comitato hanno ricordato come

“l’allagamento ha interessato alcune zone industriali-artigianali e diverse abitazioni. I locali delle attività produttive sono stati invasi da 2 metri di acqua e fango con materie prime, scorte, manufatti, macchinari andati distrutti”.

Gaia Corrieri (Comitato ‘Gruppo alluvione) ha rimarcato come la ripresa delle attività sia

“avvenuta soltanto grazie alle nostre forze e con risorse proprie. Abbiamo smaltito personalmente quasi tutti i materiali danneggiati. Sappiamo che i Comuni colpiti hanno ricevuto risorse che si avvicinerebbero ad un milione di euro per le opere pubbliche danneggiate. Ognuno di noi ha avuto il regolare permesso per costruire e per sviluppare le proprie aziende; tutti paghiamo il contributo al Consorzio di bonifica Tevere Nera che interviene solitamente solo dopo l’esondazione dei corsi d’acqua. Chiediamo una risposta non solo per i danni subiti da aziende e dai privati, ma anche per la messa in sicurezza di queste aree del territorio affinché eventi così non si verifichino più. È necessaria una maggiore attenzione sulla manutenzione dei fossi e dei corsi d’acqua. Sappiamo che all’Umbria sono state assegnate ingenti risorse destinate ai Consorzi di bonifica regionali che auspichiamo possano essere utilizzate per la messa in sicurezza e per la ripresa economica dei nostri territori”.

Alla riunione hanno preso parte anche amministratori dei comuni interessati che hanno sostanzialmente ribadito l’auspicio affinché le aziende, molte delle quali piccole e a gestione familiare, possano vedere riconosciute le ingenti perdite subite e già particolarmente alle prese con un periodo reso particolarmente difficile e complicato dalla situazione pandemica. Il direttore regionale Stefano Nodessi ha ricordato che

“la Giunta ha stanziato risorse, ma solo per il ristoro dei danni subiti dalle opere pubbliche e quindi assegnate alle Amministrazioni locali, in quanto – ha spiegato – l’attuale quadro normativo non permette, come Regione, di finanziare attività produttive e privati in assenza della dichiarazione di stato di emergenza, che a suo tempo è stata chiesta al Dipartimento nazionale di Protezione civile, ma che non è stata dichiarata per mancanza di condizioni minime. A livello regionale – ha detto – non esiste una normativa specifica, che stiamo comunque predisponendo, per dichiarare eventuali stati di emergenza a livello locale e regionale. Tuttavia, con i fondi del Pnrr, sui territori in cui in passato è stato dichiarato lo stato di emergenza, e qui ci rientra quasi per intero il territorio regionale, si potrebbero collocare progetti specifici. Al momento, però, nulla è previsto per i privati pur avendo verificato i danni subiti. I Comuni sono comunque invitati a fare un censimento generale”.

Il consigliere Fabio Paparelli (Pd) si è detto scettico relativamente all’utilizzo dei fondi del Pnrr per intervenire sui danni subiti dalle imprese a causa dell’alluvione.

“La modalità di intervento che potrebbe aiutare le imprese – ha detto – potrebbe riguardare la possibilità che nei bandi di prossima emanazione e rivolti alle imprese venga prevista una riserva per le realtà imprenditoriali che hanno subito danni da alluvione, magari con un tasso di contribuzione pubblica maggiore rispetto a quanto previsto per le imprese ordinarie, aumentando di fatto la contribuzione a fondo perduto prevista. Questo potrebbe rappresentare un ulteriore aiuto immediato. Oppure, in aggiunta, con l’impegno di tutti, si potrebbe chiedere alla Regione di prevedere stanziamenti di risorse dedicate nel prossimo bilancio”.

Il presidente Mancini, dopo aver auspicato interventi affinché le imprese colpite possano essere aiutate anche attraverso incentivi legati ad una minore tassazione locale, tra cui la detassazione del contributo del consorzio di bonifica, ha sottolineato come

“le risorse legate al Pnrr potrebbero rappresentare un aiuto attraverso economie di scala utili a finanziare queste tipologie di interventi”.

Ha chiesto infine ai Sindaci e agli amministratori locali di raccogliere le richieste dei cittadini e delle imprese colpiti dall’alluvione ed inviarli alla Commissione, oltre ad un monitoraggio costante del territorio. La Commissione si è impegnata infine a chiedere alla Giunta uno sforzo rispetto alla rivisitazione del quadro normativo per andare incontro a quei territori colpiti da calamità naturali e quindi anche alluvionali.