Il Comune Spoleto ricorre al Tar sulla ‘questione ospedale’

435

Il Comune Spoleto ricorre al Tar sulla ‘questione ospedale’. Chiesta la sospensione dell’ordinanza della Regione e ordini di servizio Usl 2

   

Il Comune di Spoleto ha presentato oggi un ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria chiedendo la sospensione sia dell’ordinanza numero 67, sia degli ordini di servizio adottati dalla Usl Umbria 2 in relazione alla trasformazione del locale ospedale in struttura Covid.

L’iniziativa era stata annunciata venerdì scorso dal sindaco Umberto de Augustinis a seguito della chiusura del pronto soccorso e – si legge in una nota del Comune – “della quasi totalità dei servizi del San Matteo degli Infermi fino al 31 gennaio 2021”.

Tre i punti contestati. Per quanto riguarda l’ordinanza 67/2020, l’amministrazione considera

“violato il principio di leale collaborazione tra enti e viene denunciata la contraddittorietà e la carenza di istruttoria rispetto a precedenti atti di programmazione della Regione, come ad esempio il Piano di riorganizzazione emergenza Covid – potenziamento rete ospedaliera’, deliberato dalla Giunta regionale nel giugno scorso”. Relativamente invece agli ordini di servizio del direttore sanitario dell’Usl Umbria 2 viene contestata “l’incompetenza, ossia l’aver travalicato il contenuto dispositivo dell’ordinanza della presidente, ampliandone arbitrariamente la portata, senza avere alcuna competenza in materia di ‘ordinanze d’urgenza’, prevedendo quindi la chiusura del pronto soccorso e l’istituzione del punto di primo intervento”.

“I provvedimenti impugnati – si legge nel ricorso – provocano gravissime disfunzioni alle prestazioni sanitarie e fortissime reazioni delle popolazioni interessate, determinando una situazione di altissima tensione e preoccupazione, con legittime proteste, contenute in forme legali solo grazie alla civiltà democratica che caratterizza la comunità spoletina”.