Autoproduzione e rilancio degli orti urbani: a Perugia c’è “Ortinfiore”

965

“Da alcuni anni c’è una grande attenzione verso il cibo, per capirne la qualità, da dove proviene e chi lo produce. Noi crediamo, però, che sia importante anche tornare a toccare la terra con mano, tornare a piantare, capire i processi e le stagionalità, entrare cioè veramente dentro l’argomento. Ci vogliamo riappropriare della terra e per farlo promuoviamo nei cittadini la consapevolezza che ognuno di noi è in grado di coltivare”.

   

È lo stesso ideatore dell’evento Marco Brilli a spiegare il perché di Ortinfiore, la prima festa degli orti urbani di Perugia in programma nel centro storico fino a domenica 23 aprile. La manifestazione organizzata dall’omonima associazione ha preso il via giovedì 20 aprile in piazza Santo Stefano, in via dei Priori, con un primo workshop su come progettare e realizzare un orto urbano. A tenerlo è stato David Grohmann, ricercatore dell’Università degli studi di Perugia, il quale ha poi anche relazionato nel successivo convegno dal titolo ‘Riflessioni sull’orto urbano contemporaneo’.

“Ancora oggi – ha raccontato Grohmann – è possibile fare orti in città. Da due anni, insieme agli abitanti del quartiere e all’associazione Borgobello, il dipartimento di Scienze agrarie gestisce un orto di circa 2.500 metri quadrati al suo interno. A questo nucleo si sono poi aggiunti la scuola ‘XX giugno’, l’associazione ‘Pellicano’ che si occupa di disturbi alimentari e Unitre. Tutto ciò a dimostrazione che c’è una gran ‘fame’ di orti urbani”.

Dopo le innovative esperienze degli anni ’70, a Perugia, in questi giorni, si torna quindi a parlare di orticoltura urbana e di autoproduzione ma anche di ‘orticultura’, degli aspetti culturali e sociali, cioè, legati a questa attività. Nel programma della manifestazione, centrale sarà, infatti, la conferenza in programma venerdì 21 aprile alle 17, nella chiesa di Santo Stefano, in via dei Priori, sul tema ‘Orti sociali per giovani e pensionati’.

“L’orto in città – ha spiegato Grohmann – va sì a integrare il paniere alimentare delle persone, ma la gran parte dei benefici si hanno dal punto di vista sociale. Tra gli aspetti più interessanti, accanto alla grande soddisfazione di riuscire a produrre da soli, vi è la comunità che si crea intorno all’attività”.

All’incontro prenderanno parte Francesco Tei, direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’ateneo perugino, Roberto Bertini, vicepresidente della Provincia di Perugia, Raymond Lorenzo, docente dell’Umbra Institute, e rappresentanti dell’associazione ‘Orto Sole’.

“Si parla tanto di prodotti a chilometro zero – ha ricordato Brilli – ma spesso ci dimentichiamo che anche sotto casa abbiamo grandi spazi coltivabili dove noi, proprio coltivando, potremmo imparare tante cose. Intorno a questa attività pratica, infatti, si innescano altri temi come la salute, il benessere, il mangiar bene, il socializzare e il conoscersi”.

I quattro giorni di Ortinfiore prevedono pure momenti musicali, con l’esibizione live di Conciorto sabato 22 aprile alle 18 in piazza Santo Stefano, e visite guidate, domenica 23 alle 10.30 all’orto di San Matteo degli Armeni e al quartiere di Porta Sant’Angelo con partenza dal tempietto di Sant’Angelo. A completare il programma, nei giorni di venerdì e sabato, dalle 16 alle 18.30, Fabrizio Bellini dell’associazione Fiorivano le Viole terrà il laboratorio ‘Il giardino robotologico’, sempre in piazza Santo Stefano.