Giornata delle api: in Umbria un “patto per la sostenibilità”

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Giornata delle api: in Umbria un “patto per la sostenibilità”. Sottoscritto dalla Regione e dalle associazioni agricole

   

Un “patto per la sostenibilità” con l’obiettivo di intraprendere azioni per tutelare gli impollinatori è stato sottoscritto tra l’assessorato alle Politiche agricole e agroalimentari, alla tutela e valorizzazione ambientale della Regione Umbria Roberto Morroni e le associazioni agricole.

“Un momento di condivisione di intenti per un percorso che oggi ha inizio grazie ad un passaggio rilevante e rivolto ad un settore importante per la nostra regione”.

Così, l’Assessore Morroni, ricordando che l’intesa arriva in occasione della ‘Giornata mondiale delle api’ istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Alla firma del patto e alla presentazione delle iniziative che la Regione intende dedicare alla salvaguardia delle api e a un’apicoltura “sempre più sostenibile”, oltre all’assessore Morroni, sono intervenuti esperti del settore, associazioni degli apicoltori e rappresentanti del mondo agricolo umbro come Fabio Rossi per Confagricoltura, Albano Agabiti per Coldiretti, Matteo Bartolini per la Cia e Roberto Mesca per Copagri.

“Non esiste dualismo tra agricoltura ed ambiente – ha detto il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi – e grazie all’istituzione del tavolo tecnico scientifico si potranno accelerare i processi di valutazione della sostenibilità agricola e sviluppare quelle innovazioni di processo atte a proseguire il cammino verso una agricoltura sempre più virtuosa”.

Ricorda ancora Rossi che l’Umbria è già un’eccellenza, con oltre la metà della superficie coltivata gestita con metodologie sostenibili certificate: biologico ed agricoltura integrata. E che

“un’altra larghissima parte della regione sia coperta da boschi e pascoli, anch’essi gestiti in gran parte da agricoltori, questo a rimarcare che il settore si prende cura dell’ambiente”.

Con piena fiducia in un approccio tecnico e scientifico, Confagricoltura è convinta che gli indirizzi tecnici che verranno via via prescritti al settore

“dovranno tener conto delle migliori tecniche disponibili e sostenibili, chiedendo impegni agli agricoltori senza mortificare la loro capacità di impresa. Gli agricoltori sono i primi interessati per identificare eventuali problemi, lavorare per adottare soluzioni laddove essi possono portare un contributo ma, comunque, fermi a chiedere che eventuali cause di minaccia all’ambiente di altra origine non vengano attribuite al settore”.