Gino Scaramucci: presentato in Provincia il volume sul presidente della provincia di Perugia dal 1952 al 1964

338

Gino Scaramucci: presentato in Provincia il volume sul presidente della provincia di Perugia dal 1952 al 1964. Una biografia dal grande valore umano con un forte significato politico e storico. L’Amministrazione annuncia la volontà di intitolare una sala del Palazzo al primo Presidente dell’Ente

   

Un atto d’amore che fa parlare la memoria del cuore, del tempo e della mente, ma anche un tributo di riconoscenza: così si può descrivere la biografia che ricostruisce l’esperienza umana e politica di Gino Scaramucci, il primo Presidente della Provincia di Perugia dal 1952 al 1964.

Il libro dal titolo “Gino Scaramucci (1904-1966) comunista, antifascista, amministratore”, edito dalla Futura Edizioni, è stato presentato ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale, alla presenza del Consigliere Gino Emili,  di Alba Scaramucci, già parlamentare e figlia di Gino, Daniela Mori, curatrice del volume, Alberto Stramaccioni, storico e docente dell’Università per Stranieri di Perugia, e Fabio Versiglioni di Futura Libri.

La ricerca storica compiuta dalla dottoressa Mori è basata su una consistente documentazione archivistica, per poi trattare a tutto tondo la complessa personalità di Gino Scaramucci, militante e dirigente del Partito Comunista Italiano, che per quasi quaranta anni ne è stato uno dei fondatori e costruttori, sia a livello nazionale, sia in quello umbro.

“Sono fiero di partecipare in qualità di delegato dal presidente Luciano Bacchetta – ha detto il consigliere provinciale Emili – a un incontro che ci consegna una conoscenza di elevato spessore, di un personaggio capace di lasciare segni importanti per la nostra società. Un uomo che è intervenuto per potenziare il sistema viario e ferroviario, l’edilizia scolastica ed, altresì, per migliorare le condizioni umane dei pazienti degli Ospedali psichiatrici, nonché quelle dei bambini ricoverati negli Istituti, anche istituendo Colonie marine sul litorale adriatico. Ha rafforzato la collaborazione tra le due Province umbre, per sollecitare la nascita dell’Ente Regione, come previsto dalla Costituzione. Ma ciò che più mi ha colpito è il suo inizio nel mondo del lavoro:  emigrato come minatore all’estero, per fare un lavoro pericoloso e umile. Per tutte queste ragioni è desiderio dell’Amministrazione intitolare una Sala del Palazzo della Provincia alla memoria di Gino Scaramucci”.

Un incontro culturale piacevole e vivace arricchito dal ricordo portato dalla figlia Alba, importantissima per ricostruire la vita, le relazioni familiari, l’intensa attività politica del padre, ma anche dai numerosi interventi e testimonianze del pubblico presente.

“Questo volume – ha spiegato l’autrice, Daniela Mori – è un accurato lavoro di ricerca, un compito appassionante che mi ha fatto crescere culturalmente e affezionare in modo particolare al protagonista”.

Le conclusioni dell’iniziativa sono state affidate al professor Stramaccioni:

“Questa biografia è un atto di grande valore umano ma che vuole anche assumere un forte significato politico e storico. Biografie come questa di Scaramucci contribuiscono a far capire cosa è effettivamente stato il Partito Comunista, ma soprattutto, al di là dei limiti e degli errori, quale importante contributo ha dato al progresso e alla modernizzazione della società italiana”.