Fossato di Vico: Palio a Porta Portella nella Festa degli Statuti

1809
   

Dopo aver fatto un tuffo nella storia a Fossato di Vico si ritorna al presente. Porta Portella lo fa con un pizzico di soddisfazione in più in quanto vincitrice del Palio 2016 della Festa degli statuti medievali con 77 punti. A seguire Porta Serrone (74 punti), Porta Nova (69 punti) e Porta del Castello (66 punti). La rievocazione storica  fa riferimento al periodo che va dal 1259 al 1266 quando Fossato diventò un libero Comune e si dotò degli ‘Statuta’, pubblicati il 13 maggio 1386. Così, da 21 anni, grazie anche al contributo del compianto professor Luigi Galassi che per primo tradusse dal volgare gli statuti medievali di Fossato e diede avvio alla celebrazione, i fossatani si ritrovano all’interno delle mura del castello distribuendosi tra le porte cittadine, ciascuna con le proprie peculiarità. Gli abitanti di Porta Serrone erano dediti alle attività silvo-pastorali mentre quelli di Porta Castello alle attività contadine. La gente di Porta Nova apparteneva per la maggioranza alla casta dei mercanti, parte della società molto dinamica dal punto di vista economico e quindi molto legata alla prosperità del castello di Fossato. Suggestiva, infatti, la rievocazione del mercato e degli antichi mestieri come il mercante di lane e stoffe e quello di cere e candele, il salinaro, il fornaio, il saponaro o il mercante di pelli. Tra le caratteristiche ‘Rughe’ spazio anche allo speziale, al venditore di vino e alle ‘lupe’, donne che praticavano ‘il mestiere più antico del mondo’, ma anche a giocolieri e arcieri, mentre a Porta Portella erano legate figure nobiliari e amministrative, come il sindaco generale, il vicario o il podestà.

“Si tratta di una festa semplice e genuina – ha commentato Sauro Diogenici, presidente dell’associazione Medioevo fossatano, organizzatrice dell’evento – nella quale il Palio assume un significato simbolico e non prettamente competitivo. All’inizio non era previsto ma è stato introdotto per stimolare i Portaioli a fare sempre meglio e i risultati sono stati notevoli. Abbiamo portato in scena, ad esempio, l’Arenga, l’assemblea dei capifamiglia che aveva il compito di eleggere le figure amministrative del castello ma anche gare di tiro con l’arco, antichi giochi come la Ciurumella, la rievocazione degli antichi mestieri e la sfilata del corteo storico con le rappresentanze delle quattro Porte”. “La nostra associazione, comunque – ha aggiunto Diogenici –, non è solo festa e bivacchi. Il fine è soprattutto culturale. Quest’anno, ad esempio, abbiamo ospitato un convegno sull’antica famiglia dei Bulgarello, signori di Fossato, ma siamo all’opera anche per divulgare la conoscenza di altri personaggi ed eventi storici che hanno interessato Fossato”.

“Ventun anni di festa – ha affermato Monia Ferrachiato, sindaco di Fossato di Vico – significano ventun anni di lavoro dell’associazione ma anche di tutti i cittadini. Il primo grande successo della rievocazione è quello di mantenere unità la comunità mentre il secondo, ma non per importanza, è quello di generare un buon afflusso di persone in un paese così piccolo. Quest’anno, forse per la prima volta, la manifestazione ha visto visitatori provenienti da fuori regione e questo non può che essere positivo dal punto di vista turistico. Ciò è possibile anche perché è piuttosto semplice ricreare l’atmosfera medievale a Fossato di Vico visto il modo in cui questo borgo si è mantenuto nei secoli”.