Flop della raccolta differenziata nel perugino: il 68% finisce in discarica

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Si è discusso in commissione di un ordine del giorno che prevedeva la modifica della raccolta differenziata per la frazione organica. Quello che ci si aspettava dall’Assessore Barelli era l’analisi della situazione che riguarda la raccolta e la gestione di questo delicato rifiuto, che se smaltito in discarica crea grossi problemi ambientali e di gestione della discarica stessa. Invece di numeri nemmeno a parlarne, tocca a noi fornire qualche dato per capire meglio la situazione. Nel 2015 su 59 mila tonnellate di rifiuto organico e verde trattate nell’impianto di compostaggio di Pietramelina il 68% del totale è caratterizzato da scarti che poi sono stati smaltiti nella discarica di Borgogiglione (dati forniti da Arpa Umbria).

Come mai tutta questa percentuale di scarti? Tutta colpa di chi differenzia ?

La frazione estranea alla raccolta ovvero l’errore di selezione è stimato intorno ad 15% del totale raccolto; questa percentuale tra l’altro è legata alla scelta di Gesenu di svolgere una raccolta di tipo stradale dell’organico nelle periferia di Perugia (il porta a porta riduce la percentuale di scarto fino al 5%).

Quindi da cosa dipende tutto questo scarto?

Intanto ancora oggi(ad esclusione del centro storico di Perugia) i materiali assorbenti (pannolini, pannoloni e assorbenti ) vengono fatti gettare dalla Gesenu stessa nel contenitore dell’organico. Questi rifiuti che hanno poca a che fare con la F.O.U, vengono separati nell’ impianto di trattamento di Pietramelina e vanno a sommarsi al quantitativo totale di scarti. Ma andiamo avanti. Da diversi anni si sta sempre più affermando l’utilizzo di quelle che sono le plastiche compostabili, usate non solo per le buste che raccolgono i rifiuti organici ma soprattutto per le stoviglie, piatti e bicchieri usa e getta; il loro utilizzo tra l’altro è reso obbligatorio nelle sagre paesane, con tanto di fondi pubblici stanziati per finanziarle. Concordiamo sul loro utilizzo che sostituisce alla perfezione i materiali in plastica a tutto vantaggio dell’ambiente ma il problema rimane nella loro gestione. Infatti questi materiali una volta arrivati nell’impianto di Pietramelina passano tramite una vaglio selettivo che, per le loro dimensioni e caratteristiche, li separa dalla frazione organica e vengono scartati dall’impianto stesso. Il risultato è che la quasi totalità dei materiali compostabili conferiti nei raccoglitori dell’umido finiscono nella discarica di Borgogiglione neutralizzando cosi l’impegno di quei cittadini che acquistando questi prodotti pensava cosi di poter ridurre il volume di rifiuti. Il quantitativo maggiore che rappresenta la percentuale di scarti non è però data dal materiale selezionato all’ingresso dell’impianto quanto al materiale selezionato alla fine del processo di compostaggio, ovvero materiale organico che nonostante abbia subito il processo di trattamento non si è compostato e anche esso viene smaltito in discarica. Il problema in questo caso deriva dall’impiantistica stessa.

Nel tempo non sono stati effettuati i giusti interventi di manutenzione? Viene immesso nell’impianto troppi quantitativi di F.o.u? Non vengono rispettate le giuste tempistiche?

A queste domande può rispondere solo chi l’impianto lo gestisce. Sta di fatto che il 68% di scarti è inaccettabile e non si può rimanere indifferenti di fronte a questi dati. Il Movimento 5 stelle, come alternativa a questi risultati chiede che venga attuato il nostro programma di estensione del compostaggio domestico presentato a Marzo 2015 e da troppo tempo giacente in consiglio. Chiediamo inoltre che venga applicato il prima possibile lo sconto in tariffa a chi pratica il compostaggio domestico, agevolazione economica che è tra l’altro prevista per legge ma nel Comune di Perugia mai applicata. A pagare sono sempre i cittadini e a guadagnarci sempre qualcun altro.