Firmato il protocollo d’intesa “At home e abroad”

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Il Presidente di Aris Formazione e Ricerca, Adriano Padiglioni e il Presidente di Felcos Umbria (Fondo di Enti Locali per la Cooperazione decentrata e lo Sviluppo umano sostenibile) , Silvano Ricci hanno firmato il Protocollo d’intesa: At home e abroad. Attraverso questo Protocollo d’intesa Aris e FELCOS Umbria intendono collaborare e porre in essere sinergie per valorizzare, da un lato, i saperi e le buone pratiche sviluppate dal sistema umbro delle cooperative sociali all’interno di iniziative di cooperazione internazionale allo sviluppo tra territori promosse da FELCOS Umbria, e, dall’altro lato, avviare una collaborazione per sostenere processi di sviluppo umano sostenibile anche nel territorio umbro, mettendo a sistema le reciproche competenze e capacità. Aris e FELCOS Umbria hanno saperi, competenze e prassi operative molto ben definiti e di eccellenza nei rispettivi ambiti, che appaiono notevolmente complementari tra loro. FELCOS Umbria è espressione di un nuovo approccio territoriale allo sviluppo, modalità innovativa di cooperazione che – a partire da relazioni istituzionali e dal riconoscimento del fondamentale ruolo politico dei governi locali e regionali nei processi di sviluppo – mira alla creazione di partenariati tra sistemi territoriali di diversi paesi intorno ad interessi comuni, mobilitandone gli attori, le risorse, le migliori pratiche e saperi per dare risposte efficaci alle comuni sfide globali. La metodologia propria di FELCOS Umbria prevede la costruzione di alleanze multi-attoriali e multi-livello all’interno di processi di medio-lungo periodo, nella consapevolezza che soltanto articolando le azioni locali con le più ampie strategie di sviluppo promosse dai governi nazionali, dagli organismi internazionali e dall’Unione Europea, si possa agire in maniera efficace e lungimirante. ARIS è una società, costituita nel 1987, con ampie competenze professionali che eroga servizi integrati nei settori della formazione, della ricerca e della consulenza: interventi formativi e di accompagnamento per la diffusione di una cultura manageriale cooperativa; ricerche e percorsi innovativi per lo sviluppo delle competenze delle persone “risorse umane” in relazione agli obiettivi di sviluppo delle imprese e dei territori; interventi di inclusione sociale attraverso l’utilizzo di strumenti di Politiche Attive del Lavoro; azioni di sistema a livello locale, nazionale ed europeo; interventi finalizzati al riconoscimento delle professioni nel settore dei servizi. ARIS associa numerose imprese cooperative e si adopera affinché le competenze maturate all’interno di ogni impresa diventino un patrimonio utile a tutto il sistema. L’eccellenza di ARIS risiede nella capacità di leggere, interpretare e soddisfare nel modo più efficace i bisogni delle imprese, delle persone che vi lavorano, dei territori in cui operano. Aris e FELCOS Umbria, presa coscienza della complementarietà delle rispettive azioni e dei molti interessi comuni, hanno deciso di avviare insieme un percorso di ricerca-azione, attivando specifiche sinergie progettuali all’interno di processi di medio-lungo periodo, con l’appoggio e il coinvolgimento delle istituzioni locali, regionali e nazionali. Le due parti si assumono specifici impegni che vengono qui di seguito descritti. ARIS in particolare si impegna a:

– coinvolgere il sistema umbro delle cooperative sociali in questo percorso;

– individuare le buone pratiche sviluppate dalle cooperative sociali in Umbria e metterle a disposizione di interscambi con altri paesi;

– individuare e mettere a disposizione gli operatori più qualificati per le assistenze tecniche;

– individuare e mettere a disposizione personale qualificato per le esigenze di formazione;

– individuare le strutture e le esperienze più interessanti sul territorio da proporre come case-studies alle delegazioni straniere in visita e organizzare le relative forme di accoglienza;

– partecipare alla progettazione sui programmi della cooperazione decentrata di comune interesse;

– coinvolgere FELCOS Umbria nella progettazione sui programmi di sviluppo territoriale at home;

– individuare  focal point e facilitatori per il percorso.

FELCOS Umbria in particolare si impegna a:

– mettere a disposizione di azioni comuni il patrimonio di relazioni e di reti, nazionali ed internazionali, costruito in questi anni di attività, a partire dall’alleanza strategica con l’iniziativa ART di UNDP (“Articulation of Territorial Networks for Sustainable Human Development”);

– promuovere il know-how e il sapere del sistema della cooperazione sociale umbro nei diversi contesti internazionali in cui opera;

– rendere disponibili per azioni comuni le proprie competenze di progettazione, gestione e rendicontazione di progetti di cooperazione decentrata e di sviluppo territoriale;

– coinvolgere ARIS nella progettazione sui programmi di cooperazione

decentrata;

– organizzare, facilitare e supportare progetti di interscambio;

– individuare e mettere a disposizione risorse umane specializzate nella organizzazione e accompagnamento di progetti di intercambio e cooperazione;

– partecipare alla progettazione nel quadro di programmi di sviluppo territoriale at home di comune interesse;

– individuare focal point e facilitatori per il percorso

 La Cooperazione sociale in Italia e la Cooperazione decentrata allo sviluppo umano sostenibile si muovono all’interno di orizzonti di valore in grande parte sovrapponibili: giustizia, equità, coesione sociali e pace. In un’unica espressione: sviluppo umano sostenibile. Fino ad oggi, salvo rare eccezioni, alcune differenze, legate al fatto che le cooperative sociali lavorano essenzialmente at home mentre le organizzazioni di cooperazione decentrata lavorano soprattutto abroad, hanno fatto acquisire, alle une e alle altre, prassi lavorative e progettuali autonome. Ma il contesto attuale, caratterizzato da una grave crisi economica – con livelli di povertà e disuguaglianza sempre più profondi all’interno dei paesi e tra paesi – e da processi di globalizzazione che rendono sempre più evidente il nesso tra la dimensione locale e quella globale, inducono tanto le cooperative sociali quanto le organizzazioni di cooperazione decentrata a riposizionamenti importanti. Infatti, le trasformazioni geopolitiche degli ultimi anni, che hanno portato ad un incremento del livello di sviluppo di alcuni paesi fino a poco tempo fa tradizionalmente “beneficiari” di aiuti, e la nuova configurazione della mappa delle povertà e disuguaglianze a macchia di leopardo ( e non più caratterizzata da una linea di demarcazione netta tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo) hanno ridisegnato il terreno di intervento rendendo meno definiti i confini tra l’abroad e l‘at-home. In questo contesto, la cooperazione internazionale non è più soltanto una scelta eticamente giusta in vista della costruzione di società più eque ed inclusive, ma diventa una via necessaria da percorrere per potere affrontare in maniera efficace le sfide sempre più complesse che il mondo globale ci pone: sfide che evidentemente travalicano i confini nazionali e che potranno essere superate soltanto abbandonando la vecchia logica dell’aiuto benevolo, e adottando  un’ottica di compartecipazione per la ricerca di soluzioni comuni a problemi comuni. L’esigenza di costruire sistemi di welfare che rispondano adeguatamente ai diritti di cittadinanza e alla lotta contro la povertà e l’esclusione è sempre più prioritaria nelle agende di molti paesi in via di sviluppo ed emergenti, soprattutto laddove sono in corso processi di decentramento amministrativo. Questo fa sì sempre più spesso nei paesi partner le organizzazioni di cooperazione decentrata siano chiamate a sostenere processi per lo sviluppo di sistemi di welfare, nell’ambito dei quali la cooperazione sociale può svolgere un ruolo strategico, anche individuando le buone pratiche da sperimentare in altri contesti L’ibridazione tra i saperi e le metodologie delle cooperative sociali e delle organizzazioni di cooperazione decentrata costituisce un ottimo humus per avviare processi di innovazione sociale, consentendo di reinterpretare originalmente l’intero ciclo dell’intervento sociale: dall’emersione dei bisogni e delle priorità, alla configurazione delle possibili risposte, alla designazione e formazione degli attori in causa, al monitoraggio e valutazione della sua efficacia, alla articolazione della sua compatibilità economica e sociale.