Fioritura di Castelluccio a rischio

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“Adesso basta, dal prossimo anno faremo in modo che la fioritura di Castelluccio di Norcia non ci sia più”: a dirlo all’ANSA sono gli agricoltori del Pian Grande, attraverso il portavoce Gianni Coccia. “Siamo stanchi e amareggiati, ancora una volta non solo non veniamo ascoltati, ma penalizzati da scelte incomprensibili”, aggiunge Coccia.

 Che spiega: “Abbiamo ricevuto dalla Regione Umbria, con il consenso dell’Ente Parco dei Monti Sibillini, la comunicazione che i tre tunnel della Protezione civile, scoperchiati dal forte vento nel novembre scorso, non solo non verranno riparati, ma addirittura saranno rimossi, con il ripristino dei luoghi dove erano stati montati nei mesi successivi al terremoto. I nostri attrezzi e le sementi dove li mettiamo?”, chiede il portavoce.

“Fin da subito – ricorda Coccia – avevamo fatto presente alla Protezione civile che quelle strutture temporanee non erano adeguate per le condizioni climatiche di Castelluccio, ma non eravamo stati ascoltati. Dopo la rovina definitiva dei tunnel avevamo chiesto la possibilità di realizzare delle strutture più resistenti, di tutta risposta arriva la lettera della Regione che dice di smontare tutto”.

La motivazione, si legge sul documento, è dettata dal fatto che le strade che portano a Castelluccio sono state tutte ripristinate e questo farebbe venire meno la necessità di una rimessa a favore degli agricoltori. “Ma come si può immaginare – chiede Coccia – che ogni giorno noi agricoltori trasportiamo da Norcia a Castelluccio le sementi o tutti i mezzi di cui abbiamo bisogno?”. “Qualcuno potrebbe obiettare che prima del sisma non c’erano rimesse agricole come quelle che oggi chiediamo, vero, ma prima del sisma avevamo le nostre case e i nostri magazzini”, replica il portavoce. Che conclude: “La verità è che sono trascorsi quattro anni e mezzo dal terremoto e a Castelluccio non è stata ricostruita nemmeno una casa, siamo stati dimenticati da tutti. A noi non resta che ribellarci rimettendoci di tasca nostra: nel 2022 semineremo la metà della lenticchia e lo faremo a macchia di leopardo e così addio fioritura”.