Festival del giornalismo: “Europa, conoscere per informare”

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Capire come funzionano e quali finanziamenti o benefici apportino è elemento indispensabile anche per il settore dell’informazione e della comunicazione: parte da questo assunto l’incontro “Europa: conoscere per informare; i fondi strutturali, programmi e progetti” promosso dalla Regione Umbria nell’ambito dell’edizione 2016 del Festival del Giornalismo, che si è svolto oggi, giovedì 7 aprile, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, a Perugia, ed al quale hanno partecipato i direttori regionali Ciro Becchetti (Agricoltura, ambiente, energia), Luigi Rossetti (Attività produttive, lavoro, formazione), ed il dirigente del Servizio  programmazione comunitaria della Regione Umbria, Claudio Tiriduzzi, coordinati dal direttore del “Nuovo corriere nazionale” Giuseppe Castellini.

“Attraverso questa iniziativa – hanno affermato i relatori – la Regione Umbria compie un piccolo viaggio per entrare nel vivo degli strumenti che sostengono tre grandi direttrici di investimenti: Il FEASR per lo sviluppo del settore agricolo, agroalimentare e forestale; il FESR per aumentare la competitività delle imprese, potenziare ricerca, innovazione, sviluppo digitale e la sostenibilità nei territori; il FSE, che offre sostegno sociale ed incrementa le chance dei singoli che cercano un lavoro o vogliono formarsi”.

“La comunicazione è un aspetto fondamentale, anche per una migliore utilizzo dei fondi che vengono messi a disposizione dall’Europa e sui quali sia lo Stato italiano che la Regione dell’Umbria impegnano altrettante risorse per il cofinanziamento – hanno sottolineato -. Il fatto però che l’Umbria sia riuscita a spendere tutti i fondi assegnati ed anzi in molte occasioni ha potuto beneficiare di risorse non spese da altre Regioni italiane sta a significare che si è riusciti ad informare i soggetti interessati. E si è riusciti anche ad accrescere la consapevolezza che questi contributi non sono semplici ‘assegni al portatore’ che vengono distribuiti a pioggia, ma sono e debbono essere il beneficio a sostegno di progetti aziendali o pubblici credibili, che dia veramente un aiuto strutturale ai soggetti che li ricevono”.

“Tra l’altro – hanno concluso Becchetti, Rossetti e Tiriduzzi – il corretto utilizzo dei Programmi comunitari, che offrono enormi opportunità di progresso sociale ed economico alle persone ed alle imprese, serve anche a diffondere tra i cittadini una maggiore fiducia verso l’Istituzione europea che spesso è associata esclusivamente ad un concetto di “sacrificio” economico”.