Expo 2015: l’Agenzia Umbria Ricerche presenta “Creativity Camp”

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L’Agenzia Umbria Ricerche (“Aur”) è stata invitata a partecipare, lo scorso fine settimana, all’assemblea annuale dell’Associazione ItaliaCamp che, nell’ambito di Expo 2015, si è tenuta all’interno di Cascina Triulza, il padiglione dedicato alle voci della società civile. L’Agenzia Umbria Ricerche, in particolare, è stata invitata a presentare la buona pratica del progetto “Creativity Camp”, il progetto promosso dall’Aur e dalla Regione Umbria che premia le migliori idee d’impresa innovative dei giovani, nel tavolo di discussione dal titolo “La Città delle soluzioni – L’innovazione sociale per i nuovi processi di policy e decision making”, in cui si sono confrontate le migliori esperienze di innovazione di diverse realtà istituzionali e associative, tra cui la Regione Puglia, le Università di Genova e Federico II di Napoli, l’Anci (Associazione nazionale Comuni) nazionale, i Comuni di Milano, Reggio Emilia, Matera, Reggio Calabria e Mercato San Severino (Salerno), la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, l’Associazione Antigone e il Social business DeLab. “Interessante”, riferiscono dall’Aur, è stato il confronto tra il progetto “Bollenti Spiriti” della Regione Puglia e il “Creativity Camp”: percorsi formativi “non formali” con obiettivi simili, sono stati definiti, pur nella diversa dimensione finanziaria, come lo specchio di regioni che cambiano, mettendo in rete progetti e persone, giovani preparati e dall’alto livello di istruzione che decidono di mettersi in gioco in prima persona, investire su se stessi, sul proprio futuro professionale scegliendo la strada dell’autoimprenditorialità. “Creatività e spirito di innovazione”, si sottolinea, sono le matrici comuni ai progetti d’impresa presentati attraverso i due percorsi di innovazione. L’Agenzia Umbria Ricerche ha portato alcuni esempi. Il primo è stato quello di “Senza ‘ntorto”, di Fabio Muzzi, che intende riqualificare un’area di 2000 mq della città di Foligno ripristinando gli antichi orti urbani, gli Orti Jacobilli, oggi inaccessibili ai cittadini ma nel Medioevo già destinati alla pratica dell’hortus conclusus. Si tratta di un progetto, spiegano dall’Aur, che prevede la condivisione di pratiche agricole in un giardino botanico restituito alla città, in cui la funzione sociale si intreccerà con quella didattica. L’idea ha riscosso “immediato successo tra i convenuti e contatti sono già intercorsi per mutuarla in altre realtà come Matera e alcuni Comuni del Salernitano”. “Grande interesse” hanno suscitato anche i progetti di innovazione, cresciuti all’interno dei “Creativity Camp” di Gloria Chiocci (“UXforKids”, dedicato alla didattica e all’educazione inclusiva di bambini dislessici attraverso gli strumenti dell’architettura dell’informazione e della User Experience), Giovanni Bartocci (“Save yourself”, una applicazione che attraverso un semplice “emergency button” consente di inviare una richiesta di aiuto geolocalizzata al 118 e ai contatti più importanti) e Giusi Moretti (“Hug a Tree”, un innovativo metodo di promozione di una delle tipicità umbre, l’olio d’oliva).