Credito imprese, Gepafin mette in campo nuovi strumenti finanziari

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Gepafin, la società finanziaria controllata dalla Regione Umbria (54%) e partecipata da nove banche operanti nel territorio regionale, rilascerà alle imprese umbre, nel prossimo triennio, circa 50 milioni di euro di nuove garanzie e circa 5,5 milioni di euro di prestiti obbligazionari che si vanno ad aggiungere all’operatività delle risorse della programmazione regionale e comunitaria. È quanto prevede, in concreto, il piano industriale di Gepafin approvato dai soci e sottoposto alla valutazione di Banca d’Italia. Un piano di sviluppo che la società mista ha potuto varare a seguito dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia all’iscrizione all’Albo 106 Tub (Testo unico bancario) degli intermediari finanziari vigilati e, quindi, a svolgere attività di concessione di finanziamenti. Linee guida e dettagli del piano sono stati presentati lunedì 27 febbraio a Perugia, a palazzo Donini, dal presidente di Gepafin Salvatore Santucci e dal suo direttore Marco Tili. Alla conferenza sono intervenuti anche Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Antonio Bartolini, assessore regionale a società partecipate, e Luigi Rossetti, direttore regionale ad Attività produttive, lavoro, formazione e istruzione.

“Accanto all’operatività tradizionale di gestione di fondi terzi – ha spiegato Santucci – Gepafin può ora affiancare un’operatività con il proprio patrimonio che oggi ammonta a circa 16 milioni di euro. Con questo possiamo attivare una serie di strumenti finanziari a supporto delle imprese che, oggettivamente, aumentano il potenziale di fuoco della società. Ciò significa che la dotazione a disposizione delle imprese del territorio aumenta e migliora di qualità”.

Sotto quest’ultimo aspetto, infatti, le garanzie rilasciate da un intermediario finanziario vigilato, per i controlli a cui questo è sottoposto, acquisiscono maggiore valenza ai fini dell’abbattimento dei requisiti patrimoniali delle banche garantite. Ciò può significare una facilitazione dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese (pmi) e un contenimento del costo dei finanziamenti per le imprese.

“Accanto a questo – ha poi aggiunto Santucci –, c’è tutto il tema della patrimonializzazione, cioè come aiutare la pmi ad acquisire più patrimonio, essere più solide e potersi meglio confrontare con il sistema bancario e la competizione internazionale. Noi abbiamo cercato di individuare strumenti nuovi acquisendo una partecipazione in Sici Sviluppo imprese centro Italia Sgr, una società specializzata nella promozione di fondi chiusi per investimenti nel capitale delle pmi”.

Gepafin ha inoltre partecipato attivamente alla quotazione delle quattro imprese umbre che sono entrate nel mercato Aim di Borsa italiana.

“Abbiamo voluto mostrare – ha commentato ancora Santucci – che Gepafin è a fianco di imprenditori che si propongono strade nuove per attrarre capitali per i loro investimenti”.

Al 31 dicembre Gepafin ha interventi attivi nei confronti di 1.900 imprese per un monte di finanziamenti iniziali di oltre 550 milioni di euro, con interventi residui da parte di Gepafin tra garanzie e capitali per 200 milioni di euro.

“Gepafin – ha ricordato in conclusione Marini – è da trent’anni un supporto fondamentale per il credito alle pmi, un emissario di garanzia importante a sostegno degli investimenti. La presenza delle garanzie pubbliche che Gepafin assicura ha dato continuità alla vita di molte imprese nella fase più difficile della crisi economica e ha sostenuto anche importanti investimenti. Con l’autorizzazione di Banca d’Italia si raggiunge un obiettivo tecnico, amministrativo e organizzativo che permetterà a Gepafin di raggiungere nuovi traguardi di sostegno del credito alle imprese”.