Corte dei Conti: nel 2017 contestati 50 milioni danni

952

Corte dei Conti: nel 2017 contestati 50 milioni danni. A fronte dei 14,6 milioni dell’anno prima. Il Procuratore Antonio Giuseppone: “Lavorato tanto e meglio”

   

Nel 2017 la Corte dei Conti dell’Umbria ha contestato danni erariali per circa 50 milioni di euro, a fronte dei 14,6 dell’anno precedente. A fornire il dato è stato il procuratore Antonio Giuseppone in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario della magistratura contabile. Incontrando i giornalisti, il procuratore ha sottolineato che nell’anno appena concluso il suo Ufficio “ha lavorato tanto e ancora meglio”. Una delle istruttorie “più complesse” trattate dalla Procura della Corte dei Conti ha riguardato le società che hanno gestito il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. E’ stato infatti contestato un danno erariale di circa 25 milioni di euro ipotizzando che i Comuni abbiano pagato per un servizio svolto però secondo norme non aderenti al capitolato. La vicenda approderà a breve in udienza, davanti alla Corte dei Conti dell’Umbria.

 “Siamo vigili e stiamo alla finestra. Non possiamo aprire indagini a tappeto ma se emergeranno casi singoli siamo pronti ad intervenire”: lo ha sottolineato il procuratore regionale della Corte dei Conti Antonio Giuseppone parlando dell’impiego dei fondi pubblici nell’emergenza post terremoto. Il magistrato ha comunque mandato un messaggio di tranquillità agli operatori impegnati sul territorio. “Ho già più volte invitato che sta lavorando nell’emergenza post-sisma – ha detto Giuseppone – a fare il suo lavoro senza particolari preoccupazioni. Voglio ora di nuovo tranquillizzare chi opera nell’emergenza che comunque non può essere un alibi per stravolgere le norme”. Il Procuratore non ha voluto chiarire se ci siano attualmente aperte istruttorie sulla fase dell’emergenza post-sisma. L’impressione è comunque che finora non siano emersi casi eclatanti. Riguardo alla ricostruzione, Giuseppone ha infine sottolineato: “spero che la Procura non sia mai chiamata a intervenire”. (fonte: Ansa.it)