Coronavirus: stabile il quadro nelle scuole

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Coronavirus: stabile il quadro nelle scuole. Attualmente sono 197 gli alunni positivi (su un totale di 115 mila)

   

È un quadro sostanzialmente stabile quello dei contagi Covid nelle scuole dell’Umbria secondo i dati della Regione aggiornati al primo febbraio.
Gli alunni positivi sono 197 (erano 173 il 29 gennaio) mentre 71 casi si riscontrano tra il personale (66). I cluster individuati sono 39 (quattro in più del 29 gennaio), 3.278 (cento in meno) i contatti stretti in isolamento e 170 le classi (una in più).

Questo, invece, il pensiero dei “piccoli” Comuni riguardo alla situazione delle scuole.

“La decisione di non chiudere le scuole, malgrado l’indicazione del Servizio igiene e salute pubblica, nasce dalla considerazione che le statistiche nei piccoli comuni non hanno lo stesso significato e peso che possono assumere nelle città. Noi abbiamo sei casi di positività al Covid riconducibili a due nuclei familiari che non hanno alcun contatto con la popolazione scolastica e quindi abbiamo ritenuto giusto mantenere aperti i nostri istituti”.

Così all’ANSA il sindaco di Montegabbione, Fabio Roncella, spiega i motivi che lo hanno spinto a mandare a scuola gli studenti della sua comunità, nonostante l’allarme per la diffusione del contagio abbia coinvolto anche il suo paese dell’Alto Orvietano che conta 1.100 abitanti.

Stessa riflessione e stessa decisione è stata adottata anche dal sindaco di San Venanzo, Marsilio Marinelli:

“Noi – dice – su una popolazione di 2.164 abitanti registriamo 11 positivi al Covid, sette delle quali riconducibili a un unico nucleo familiare e nessuno ha figli a scuola. Quindi – aggiunge – abbiamo ritenuto che chiudere le scuole non fosse opportuno data la situazione oggettiva che siamo chiamati a fronteggiare”.

Sia Roncella che Marinelli evidenziano che

“si sta ragionando, per altro, su dati che risalgono alla settimana del 18 gennaio. Chiudere le scuole dopo due settimane e con i numeri che abbiamo è quasi un controsenso”.

Nei due paesi gli istituti scolastici presenti vanno dall’infanzia alle medie.

“Le nostre classi sono composte da pochissimi alunni, il distanziamento sociale è fisiologico e lo era ancor prima dell’esplosione della pandemia”.