Contratto di lavoro, il datore è libero di scegliere e può modificarlo

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Il datore di lavoro è libero di scegliere il contratto da applicare nell’azienda e può modificarlo nel rispetto di alcuni precisi obblighi. L’ok arriva dalla giurisprudenza. “Dopo una lunga battaglia giudiziaria – afferma Vincenzo Filice, segretario generale della Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori Umbria -, è stato affermato un principio giurisprudenziale ormai divenuto consolidato sulla validità del Contratto collettivo nazionale Cisal nei rapporti di lavoro tra privati”. “È stato ribadito il principio secondo il quale il datore di lavoro ha il diritto di scegliere il Ccnl che ritiene più idoneo alla propria attività – specifica Filice -, anche se ha retribuzioni diverse rispetto ad altri contratti collettivi. Questi, infatti, sono atti di natura negoziale, applicabili esclusivamente ai rapporti individuali intercorrenti tra soggetti iscritti alle associazioni stipulanti o che abbiano aderito ai patti collettivi o li abbiano implicitamente recepiti”. Forte flessibilità, corresponsione di 13 mensilità, istituti innovativi, contrattazione di secondo livello, indennità di mancata contrattazione mensile e annuale legata alla partecipazione dei lavoratori. Sono questi alcuni dei motivi che, secondo Vincenzo Filice, inducono le aziende ad applicare i contratti firmati dalla Cisal nel settori commercio, turismo, servizi, logistica, case di cura e vigilanza con le associazioni datoriali Anpit, Cidec, Confazienda ed Unica e con la associazioni degli amministratori di condominio Saci ed Anaci. Il segretario regionale di Cisal Umbria rassicura, inoltre, che ciò è a beneficio sia del datore di lavoro che del lavoratore. “In questo modo le aziende che sono a rischio non chiudono – sottolinea Filice – e l’occupazione viene mantenuta. Ovviamente l’applicazione dei nostri contratti deve garantire ai lavoratori che transitano al nuovo quanto compete loro in base a quello applicato in precedenza dalle aziende, nonché le prestazioni assistenziali integrative del servizio sanitario nazionale, attraverso il versamento all’Ente bilaterale Enbic dei contributi obbligatori previsti dagli stessi contratti. Queste ultime prestazioni, infine, dal 2016 si arricchiranno anche di una polizza per gli infortuni extra professionali in favore dei lavoratori”. “Questa contrattazione – conclude Francesco Cantelli, segretario provinciale Cisal terziario Perugia – deve costituire l’occasione per mettere in piedi un sistema premiale legato alla produttività ed ai risultati conseguiti dalle aziende. L’applicazione naturalmente è consentita solo se l’azienda è iscritta ad una delle associazioni datoriali firmatarie”. In Umbria, in soli quattro mesi, hanno aderito circa 20 aziende con oltre 200 dipendenti.