Congresso Anpi Perugia: Mari Franceschini nuovo presidente provinciale

1812
   

Memoria della Resistenza e difesa della Carta costituzionale. A distanza di 71 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, sono ancora questi i valori che ispirano, animano e guidano l’azione dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). È quanto riaffermato nel corso del  16esimo Congresso provinciale dell’Anpi di Perugia durante il quale Mari Franceschini, già vicepresidente vicario, è stata eletta all’unanimità presidente provinciale. All’assise, che si è svolta a Casa del Diavolo di Perugia, domenica 20 marzo, erano presenti i rappresentanti di tutte le 18 sezioni del territorio provinciale e i partigiani Mirella Alloisio, Francesco Innamorati, Giampaolo Loreti, Piero Signorelli, Inno Ruggeri, Alfredo Moscatelli e Francesco Stella. Hanno portato i loro saluti esponenti del mondo politico, sindacale e culturale umbro. “Due sono le nostre parole chiave – ha detto Franceschini –: memoria e antifascismo. In questi anni ci siamo opposti al tentativo di appropriazione, da parte del potere politico, della Guerra di liberazione nazionale e a uno svuotamento dei suoi valori che coprono di fatto la dimensione popolare e partigiana della guerra. La tendenza revisionista, sempre più forte negli ultimi anni, ha cercato di trasformare il 25 aprile in una sorta di festa della libertà rimuovendo così la politicità della guerra di liberazione, legata non solo alla cacciata dell’oppressore straniero ma anche al desiderio di uno Stato e di una società su basi repubblicane ed egualitarie”. “Antifascismo – ha aggiunto Franceschini – per noi significa innanzitutto diffondere la conoscenza della storia e dei soprusi del regime fascista. Significa coltivare una cultura di pace e far crescere nella società la capacità di riconoscere la pericolosità dei germi patogeni dei nuovi fascismi. E i mille volti nuovi del fascismo si trovano, per esempio, nella globalizzazione senza regole, nel ritorno dei fili spinati ai confini dell’Europa, le tante guerre ‘locali’, la dilagante ingiustizia sociale, la carità come risposta al diritto, la difficoltà di accesso al lavoro, il precariato e la disoccupazione”. “L’antifascismo – ha concluso Franceschini – ha come fine una società più equa, giusta e libera. E lo strumento che corrisponde appieno a questi valori è la nostra Costituzione che noi vogliamo difendere strenuamente. L’Anpi è quella grande e accogliente casa dove possono trovare spazio tutti i sinceri antifascisti purché ognuno lasci la propria bandiera partitica fuori dalla porta”. Nel 2015 l’Anpi di Perugia ha registrato complessivamente 886 iscritti, 134 in più rispetto al 2014.