Concluso il convegno “Alta tecnologia e sanità”: l’evoluzione continua

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Focus del congresso l’evoluzione del sistema sanitario e il suo adattamento alle nuove tecnologie

   

Si è svolto mercoledì 11 e giovedì 12 novembre alla sala dei Notari di Palazzo dei Priori il XVI il Congresso del collegio italiano dei primari ospedalieri di Chirurgia Vascolare, che ha celebrato quest’anno trentanni di collegio. Il convegno ha visto al centro del dibattito l’evoluzione del sistema sanitario e il suo adattamento alle nuove tecnologie.

Ha presieduto l’incontro il dottor Massimo Lenti, direttore della struttura complessa di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e presidente del Collegio italiano dei primari di Chirurgia Vascolare, che ha dichiarato:

“Ci troviamo di fronte ad una evoluzione del progresso tecnologico in sanità, dichiara il presidente Massimo Lenti, che se da un lato ha permesso un notevole miglioramento delle cure con risultati brillanti e una percezione positiva di successo da parte degli assistiti a fronte di una riduzione drastica di complicanze dall’altro ha evidenziato la necessità di una trasformazione del servizio sanitario al fine di mantenere l’universalità delle cure evitando l’eccessivo incremento dei costi.

Dovremo procedere quindi, continua il dottor Lenti, ad una ristrutturazione che ci obbliga, noi professionisti della salute, le amministrazioni sanitarie , le amministrazioni politiche, le aziende produttrici, le amministrazioni universitarie e legali ad una collaborazione e unione di intenti evitando di chiuderci nei nostri ambiti specialistici.

Questo convegno organizzato dal collegio italiano dei chirurghi vascolari da me presieduto vuole essere un punto di incontro per dare il via a piani di lavoro e ricerca comuni.

In particolare, verranno analizzate le complessità della tecnologia e la conseguente ottimizzazione della organizzazione sanitaria, le partnership tra pubblico e privato, l’impatto delle crisi sulla sanità, la formazione dei professionisti della salute.

Sono argomenti sempre dibattuti, conclude il presidente, ma mai affrontati con l’idea di utilizzare le diverse competenze per svolgere piani di lavoro comuni. Questo sarà l’obiettivo del convegno.”

Il congresso ha visto la partecipazione di relatori di prim’ordine che hanno affrontato quattro tavole rotonde.

Il saluto del presidente e responsabile del comitato scientifico del congresso, Massimo Lenti, ha gettato le basi del convegno, esponendo i punti di criticità da affrontare come la crescita esponenziale delle capacità sanitarie e la complessità tecnica che, dichiara Lenti, va a sacrificio del sistema organizzativo e deve essere modificato, con un’attenta valutazione della salute e dell’analisi costo-benefici  in base al multi-criteria decision analysis; un focus anche sulla pandemia, e come essa sia stato un test, per verificare le capacità e l’elasticità della sanità nel rispondere a diversi tipi di stress.

Ad aprire i lavori è stata la tavola rotonda “Tecnologia e organizzazione sanitaria”, dove si è discusso delle problematiche degli assetti organizzativi fino all’esperienza del paziente e le disponibilità di cura. La tavola è stata moderata dal direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico, e da altri importanti relatori.

L’assessore alla sanità umbra Luca Coletto ha fatto parte della seconda tavola rotonda, insieme al direttore generale dell’Azienda ospedaliera Universitaria integrata di Verona, Callisto Bravi (già al vertice dell’Ospedale Sacco di Milano), il dottor Fausto Cardella, procuratore generale presso la corte d’appello di Perugia e l’avvocato Francesco Crisi, chairman della tavola insieme al chirurgo vascolare Gianfranco Veraldi. Il dibattito si è incentrato sulle ricadute della responsabilità del lavoro in equipe, su ipotesi di partnership pubblico-privato e sulle problematiche relative ai dispositivi medici difettosi. Un equilibrio difficile, ma necessario.

La terza tavola rotonda “La lezione imparata dal Covid”, ha affrontato temi quali la gestione della sanità in corso di crisi e il mantenimento, quindi, di livelli adeguati di assistenza in situazioni complesse, e ha visto la partecipazione della direttrice amministrativa, Cristina Clementi, il direttore sanitario Giuseppe De Filippis, il dottor Frigerio Dalmazio, direttore SSD Chirurgia Vascolare/ Chirurgia generale per cura angiopatie dell’ospedale di Vimercate, il direttore generale dell’ASST Brianza, Marco Trivelli, già direttore regionale in Lombardia e Ferdinando Luca Lorini, direttore di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Bergamo che ha commosso raccontando l’esperienza bergamasca nei primi giorni dell’avvento in Italia del Coronavirus.

“Università e sanità” è stato l’argomento della quarta discussione del congresso, chairman Francesco Speziale, direttore dell’unità di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare presso il dipartimento di Chirurgia e specialità chirurgiche “Paride Stefanini” del policlinico Umberto I di Roma, con la partecipazione della Dott.ssa Luisa De Paola, ministero dell’università e della ricerca. L’ultima tavola della giornata si è focalizzata sui problemi strategici, la carenza degli specialisti e la loro formazione, la pianificazione, gli sviluppi e le previsioni, problemi questi poco conosciuti, ma che assumeranno livelli di massima importanza.

Camilla Squarta