Con ”Grapeassistance” la difesa della vite passa attraverso l’innovazione

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Ventidue bollettini editati da uno staff di tecnici, implementando il sistema di supporto alle decisioni, e diramati settimanalmente alle aziende vitivinicole, a cui viene così fornito un quadro chiaro sullo sviluppo di agenti patogeni e sulle condizioni meteo. È questo il progetto, dal titolo ‘Studio di fattibilità dell’applicazione di un nuovo modello di assistenza tecnica per la gestione sostenibile del vigneto nel territorio del Consorzio Docg Sagrantino di Montefalco – Grapeassistance’ che sta portando avanti Confagricoltura Umbria in partnership con altre realtà. Capofila dell’iniziativa SQA2 srl, società di servizi operante nell’ambito delle attività della confederazione umbra degli agricoltori, affiancata in questo percorso dall’Università cattolica del Sacro cuore di Piacenza e dal suo spinoff Horta srl. Ad essere coinvolte 12 aziende vitivinicole del territorio montefalchese e un team di agronomi che si occupa dei monitoraggi dello stato fenologico delle piante. “Si tratta – ha spiegato Alessandro Sdoga, vicesegretario di Confagricoltura Umbria – di un nuovo metodo di assistenza tecnica che individua, per conto delle aziende e tramite strumenti innovativi, il momento ideale in cui trattare particolari infezioni della vite”. I risultati del progetto, ormai a metà del suo ciclo di attività, sono stati illustrati martedì 30 giugno nell’incontro promosso dal Cratia Confagricoltura Umbria nella sede dell’azienda Arnaldo Caprai, in località Torre di Montefalco. A intervenire, tra gli altri, Amilcare Pambuffetti, presidente del Consorzio tutela vini di Montefalco, Filippo Carletti dell’azienda Leaf, Tito Caffi, docente dell’Università cattolica Sacro cuore di Piacenza, e l’agronomo Giovanni Bigot. “A oggi – ha sottolineato Alessandro Sdoga – è stata riscontrata una riduzione dei prodotti somministrati alla coltura di almeno il 30 per cento. Chiaramente occorrerà vedere come evolve lo studio, anche in base alla stagione, ma fino a ora i dati ci dicono che il progetto che stiamo portando avanti va nella direzione tracciata dalla Comunità europea, in termini di sostenibilità e agricoltura compatibile”. Realizzato con la misura 124 del Programma di sviluppo rurale dell’Umbria 2007-2013, Grapeassistance guarda quindi alla viticoltura ma punta più in generale anche a quello che Marco Caprai, presidente regionale di Canfagricoltura, ha definito “il cambiamento del paradigma in agricoltura”. “Dobbiamo tornare non solo a produzioni di qualità, che sono un prerequisito necessario all’interno del mercato mondiale – ha dichiarato Caprai –, ma anche lavorare per far sì che il reddito degli agricoltori sia difeso e quantitativamente sufficiente alla sostenibilità dell’impresa agricola. Ecco perché occorre innovare”. “Attraverso questo progetto – ha proseguito – offriamo un nuovo sistema di assistenza al comparto, mettendo gli agricoltori in condizione di poter comprendere e agire prontamente di fronte ai cambiamenti climatici con cui ci troviamo a dover fare i conti. L’innovazione e la precision farming – ha quindi concluso Caprai – possono dare in questo senso un grande contributo”.