Comune di Terni, superare il consorzio e rilanciare il polo universitario ternano

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Attraverso l’atto il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta ad adoperarsi affinché venga superata  definitivamente la struttura del “Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario di Terni”. Occorre inoltre – si legge nell’atto – operare concretamente per il consolidamento e lo sviluppo delle attuali esperienze didattiche”, “creare una fondazione autonoma, entro il prossimo 31 maggio, in grado di svolgere attività strumentali allo sviluppo del polo universitario, raccogliere risorse finanziarie aggiuntive, interloquire con gli organismi che verranno coinvolti nella definizione delle strategie di sviluppo del Polo”. Tutto questo sulla base di alcune considerazioni: la prima è che il Consorzio per lo sviluppo del Polo universitario di Terni ha ormai esaurito la sua funzione di confronto istituzionale, di coordinamento del sostegno finanziario e di supporto logistico in relazione alla programmazione delle attività didattiche e di ricerca. La seconda considerazione riguarda poi la legge Gelmini che descrive la possibilità di progettare nuove proposte formative basate sulla federazione di atenei, nazionali ed esteri. Inoltre nell’atto approvato stasera si chiede di costituire un’area di governance territoriale del Polo universitario, attraverso lo strumento della Fondazione, coinvolgendo un rappresentante del mondo economico, in collaborazione con i soggetti da coinvolgere per iniziative economiche del territorio, adottando le migliori pratiche nazionali ed europee e definendo un progetto strategico sul Polo universitario; di sollecitare il contributo operativo e costruttivo dell’Ateneo di Perugia nel gruppo di lavoro già costituito, prevedendone la conclusione dei lavori per il 31 gennaio; prevedere come nuova struttura portante la Federazione di Atenei in modo tale da poter attivare corsi a carattere unico ed attrattivo con la collaborazione di altre Università italiane ed estere così da raggiungere una vera autonomia, sulla base di un possibile Modello Multicampus – Università dell’Umbria, per obiettivi e programmi condivisi; sollecitare il governo regionale, ad aprire un confronto diretto a sperimentare il ricorso a forme di collaborazione interuniversitaria in relazione allo sviluppo dell’offerta didattica e di ricerca presente sul territorio di Terni; agganciare allo sviluppo del nuovo modello di governance il mantenimento degli attuali livelli di sostegno economico, e logistico al Polo universitario, che restano indissolubilmente legati agli impatti in termini di crescita e di sviluppo territoriale; avviare contatti con gli Atenei dell’Italia centrale al fine di verificare i presupposti per un efficace coinvolgimento dei soggetti influenti per le iniziative economiche territoriali, nel rispetto dell’autonomia ordinamentale degli Atenei, ed anche al fine di costruire piattaforme di ricerca, parte delle quali potrebbero trovare sviluppo nel Polo ternano. Altre raccomandazioni contenute nell’atto fanNo riferimento alla necessità di risolvere nel più breve tempo possibile la controversia relativa al laboratorio di Biotecnologie, al fine di poterlo attivare; elaborare un libro bianco sul ruolo della formazione terziaria nel territorio di Terni allo scopo di alimentare il lavoro di analisi e di proposta del gruppo di lavoro. “In questo contesto – si legge ancora nella proposta d’atto d’indirizzo – con il coinvolgimento della Regione e degli altri soggetti interessati, tenendo conto delle recenti vicende relative al Polo di Genomica e allo stato di attuazione del Progetto per le cellule staminali, è necessario individuare un percorso chiaro e con tempi certi per le iniziative intraprese nel territorio ternano, in considerazione degli impegni assunti, degli obiettivi a suo tempo delineati e degli investimenti effettuati sugli  immobili e sulle tecnologie”. Nel suo intervento a nome della Giunta, l’assessore Giorgio Armillei ha sottolineato come sia sempre difficile per un ente locale dire all’università come deve operare per fare il proprio mestiere, “però certamente avendo la nostra città investito notevolmente sul polo universitario, questo giustifica un’interlocuzione consistente da parte dell’amministrazione comunale”. “In questo senso – ha ricordato Armillei –  abbiamo aperto un confronto con l’ateneo, la fondazione Carit e il comune di Narni per mettere a punto uno strumento in grado di sostituire quello ormai esaurito del consorzio, ma il dialogo è estremamente complesso”.  “Tuttavia – ha aggiunto – noi proseguiremo con pazienza, ma con determinazione soprattutto per far chiarezza sull’apparente mancanza di un disegno strategico dell’Ateneo a Terni”.