Commissione antimafia: l’Osservatorio regionale esamina la nuova proposta di legge antimafia

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Commissione antimafia: l’Osservatorio regionale esamina la nuova proposta di legge antimafia. La nota del Presidente Rondini e della Vicepresidente Meloni

   

Il presidente della Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti’, Eugenio Rondini fa sapere, in una nota condivisa con la vicepresidente Simona Meloni, che lo scorso 18 dicembre si è riunito, a Palazzo Cesaroni, l’Osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose e l’illegalità. Nella riunione, coordinata dal presidente Walter Cardinali, è stata ospitata “l’importante testimonianza di Monica Corvi, sorella di Barbara, giovane donna scomparsa da Amelia undici anni fa. L’Osservatorio nel ribadire vicinanza e sostegno alla famiglia, si impegna a rafforzare le reti in supporto alla richiesta di verità e giustizia, e ad organizzare  incontri istituzionali e pratiche concrete di affiancamento e sostegno. ‘Dov’è Barbara’ è la domanda che noi tutti rivolgiamo ai colpevoli e che è diventata anche un monito forte verso tutta la società umbra e non solo”.

“Durante la seduta – si legge nella nota – sono state approfondite le tematiche relative alla nuova legge regionale antimafia. Proprio per contribuire alla sua stesura l’Osservatorio, in continuità con gli impegni presi, sta lavorando in costante confronto con l’avvocato Enza Rando (vicepresidente Libera Nazionale) alla elaborazione di procedure e pratiche innovative per l’accoglienza e l’accompagnamento di donne, famiglie e minori che intraprendono percorsi di allontanamento da contesti di tipo mafioso”.

“La legge regionale antimafia – spiega Rondini – è in fase di elaborazione e diventerà uno strumento comprensivo di tutte le dimensioni del fenomeno, anche grazie al contributo dell’Osservatorio”.

“Una società che diventa più fragile – sottolinea infine Meloni – ha bisogno urgente di strumenti più forti, istituzionali e culturali. Porremo grande attenzione ai processi educativi comunitari perché è necessario investire ancora nell’educazione alla legalità e nella trasparenza”