Combustibili, nei libri lo specchio dell’anima

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Tre persone costrette nello stesso luogo, uno studio-libreria, fuori una guerra imprecisata. Una vicinanza forzata e sofferta che diventa motivo di riflessione profonda. Il Professore universitario, il suo assistente Daniel e la studentessa Marina, attraverso il loro rapporto con la letteratura, motore e mediazione degli eventi, finiranno per definire la profonda natura di quanto sta avvenendo, ma anche per delineare tre profili generazionali radicalmente diversi. A portare in scena i tre personaggi, creati dalla scrittrice Amélie Nothomb, è Teatro di Sacco con il suo debutto Combustibili. Lo spettacolo è inserito tra gli eventi diffusi nel territorio tuderte in occasione del trentennale di Todi Festival: i riflettori si accenderanno, così, sulla deliziosa frazione di Montenero, immersa nel verde a pochi chilometri dal centro storico di Todi. L’appuntamento è per giovedì 1 settembre, ore 21, all’antico Granaio di Montenero, suggestiva location che sarà eccezionalmente riaperta per l’occasione. Il granaio, ormai in disuso, era stato costruito alla fine del 1800 dalla famiglia Cortesi come edificio annesso all’attiguo Castello di Montenero, risalente al XV secolo. La nuova produzione di Teatro di Sacco, per la regia di Samuele Chiovoloni con Roberto Biselli, Letizia Bravi e Mauro Racanati, è un’elaborazione originale del testo Combustibles (pubblicato in Italia con il titolo Libri da ardere) scritto dalla celebre autrice belga e considerato un vero e proprio gioiello, rimasto nascosto nella grande produzione narrativa di Amélie Nothomb. La volontà di Teatro di Sacco di mettere in scena Combustibili – spiega la compagnia – nasce dalla pluridecennale attenzione “che la compagnia ha per la drammaturgia contemporanea e per le parole del nostro tempo, ritenendo che Amélie Nothomb abbia saputo raccontare grandi verità sull’animo umano e sui rapporti di forza tra gli esseri viventi”. “Combustibili è l’occasione di indagare un’allegoria in forma di menzogna e una menzogna in forma di allegoria. I libri che amiamo e il rapporto che abbiamo con il loro contenuto (benché Combustibili parli anche e soprattutto della loro materia) cosa dicono di noi? L’amore o l’odio verso un testo è l’esito di quale transfert o di quale sineddoche? Nel testo di Amélie Nothomb i personaggi si trovano in rapporto agonistico per un riconoscimento, una conferma del proprio ruolo o la conquista di un nuovo potere – precisa il regista Chiovoloni – In questa battaglia domestica in cui sono invischiati i personaggi, al riparo solo apparente di un conflitto che infuria all’esterno, ci si batte strenuamente per sostenere o squalificare un simbolo. Ecco che, favoriti da questa mediazione, i caratteri e i tipi umani possono uscire allo scoperto, tralucere per quel che sono. Così come si indovina il temperamento di un bambino, conosceremo Marina, Il professore e Daniel in rapporto alla qualità e alla modalità dei loro giochi”.