Castiglione del Lago: reperti archeologici a portata di click

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I reperti archeologici dell’Antiquarium di Palazzo Corgna da oggi fruibili su pc, tablet e cellulari. Grazie al lavoro condotto dagli studenti della terza classe (Corso informatica) dell’Istituto Rosselli-Rasetti di Castiglione del Lago nell’anno scolastico in corso, i preziosi oggetti custoditi nel Museo archeologico locale possono vivere una nuova vita, quella virtuale. Attraverso il progetto “TeChe” (Technologies for Cultural Heritage), i cui risultati finali sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa nella Sala del Concerto di Palazzo Corgna, gli studenti superiori hanno svolto un attento e meticoloso lavoro che ha avuto come obiettivo la digitalizzazione della collezione dell’Antiquarium. Un’operazione talmente innovativa da far meritare in questi giorni alla scuola una presentazione del progetto in un’Accademia parigina accanto ad altri tre progetti realizzati da studenti italiani. Come spiegato dalla dirigente Eleonora Tesei e dal docente che ha seguito in prima persona il progetto, Carlo Garzi, si tratta di un lavoro nato grazie al supporto scientifico dell’Archeoclub Trasimeno e dell’archeologa Sabrina Batino, e con la collaborazione dell’Amministrazione comunale.

“Con il progetto TeChe – ha spiegato Batino – la tecnologia incontro una disciplina umanistica di nicchia, quale è l’archeologia, finendo così per raccontare con strumenti moderni una storia antica collettiva”.

Ciò che è stato compiuto sui reperti di età arcaica e ellenistica presenti nell’Antiquarium è una loro digitalizzazione, fino a renderli disponibili in 3D. In particolare, dal lavoro dei ragazzi sono scaturiti una galleria virtuale di oggetti tridimensionali interattivi, “short movies” narrativi-esplicativi (anche in inglese), modelli in 3D stampabili in scala, cartoline digitali. Il tutto a disposizione dei visitatori del Museo, compresi quelli virtuali, e dei visitatori dei siti archeologici del territorio. L’Antiquarium di Palazzo Corgna nasce due anni fa, con l’aiuto dell’Archeoclub Trasimeno. Il nucleo principale dei reperti è costituito dai resti di una tomba con due urne rinvenuta a Gioiella nel 1894. Secondo quanto annunciato dal sindaco castiglionese, nel prossimo futuro il Museo potrà contare sull’intero piano nobile del Palazzo.