Castello di Postignano: doppio appuntamento nel fine settimana

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Doppio appuntamento per il prossimo fine settimana a Postignano, nell’ambito della sesta edizione della manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte” che si tiene al borgo medievale restaurato, con il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Sellano. Sabato 3 giugno 2017, alle ore 18.30, nella Chiesa SS. Annunziata, si terrà un concerto del BIOGROOVE DUO, formato dai talentuosi percussionisti Nino Errera e Vito Amato. Titolo del concerto è “Materie Sonore” con musiche di Amato, Errera, Dun, Cage, Glass. L’ingresso è gratuito. Nino Errera e Vito Amato hanno fuso le esperienze della musica classica, del jazz, della musica contemporanea e dell’improvvisazione, in un’unica sfera musicale. Da sempre si dedicano alla ricerca del suono cercando di valorizzare ed esaltare tutte le sfumature che offre il mondo degli strumenti a percussione.

“Una formazione sorprendente il Biogroove, due ragazzi siciliani che con marimba e vibrafono fanno magie. La musica che suonano è sorprendente e trans-genere, spazia dal contemporaneo colto alle contaminazioni etniche e jazz. Ma colpiscono, è il caso di dirlo, anche per la speciale “grazia” con cui trattano strumenti dall’apparenza così muscolare e gestuale.”

(Gian Mario Benzing)

La Repubblica:

“È una rarità ascoltare una coppia di percussionisti capace di sorprendere il pubblico nel vasto repertorio di contaminazioni classiche, etniche di sapore jazzistico.”

Il Corriere della Sera scrive:

“Le percussioni fanno magie.”

La formazione ha vinto: il Primo premio al “Tournoi International de Musique” di Parigi, il Primo premio al concorso “Premio Nazionale delle Arti”, il “Premio Vivi Milano” al concorso Gioventù musicale italiana, il Primo premio assoluto al concorso nazionale “Eliodoro Sollima”, il Primo premio assoluto al concorso di musica da camera “Città di Caccamo”. Nel 2014 partecipano ad una tournèe in America, organizzata da Ibla Competition di New York, che li vede protagonisti in numerose città dell’Arkansas come JacksonVille, Star City, Lake Village, Harrison, Little Rock per poi concludere a New York all’Università della Cultura Italiana e alla Carnegie Hall. Si sono esibiti per il “World Arts Performing Festival” di Lahore in Pakistan, le stagioni ”Contemporanea” dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, “Antichi cortili, giovani talenti” a Genova, la Rassegna Internazionale di Musica Contemporanea “Il suono dei Soli” a Palermo e a Parigi, per l’associazione “Amici della Musica”, per l’associazione “Rotary Club”, per il concorso musicale Gioventù Musicale Italiana al TEATRO DAL VERME a Milano, ha partecipato a “FESTIVAL SUONA FRANCESE”, “FESTIVAL SUONA ITALIANO”, “Mediterreanean Sounds Festival Erasmus Project”, per il “Cap Ferret Music Festival” a Bordeaux. Hanno collaborato con il regista Nanni Moretti per il festival “Suona Francese”, con il compositore Nicola Piovani per ROCCELLA Jazz FESTIVAL. Collaborazioni con l’Orchestra dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. Collaborazioni con il Teatro Massimo di Palermo, stagione opera e balletti e per la stagione di musica contemporanea con la compositrice Sofia Gubaidulina. Hanno collaborato con l’orchestra Georges Méliès del Maestro Franco Piersanti. Ha suonato con Helen Berger, Montserrat Caballè, Nicola Piovani, Gilda Buttà, Luca Pincini, Franco Piersanti, Goonga e Mithu Sain, Badarà Seck, Ismail Mbaye, Antonio Caggiano, Oscar Pizzo, Fulvia Ricevuto, Xu-Zhong. Ha tenuto diverse Master Classes in Francia e in Italia. Il secondo appuntamento avrà luogo domenica 4 giugno prossimo, alle ore 11, sempre nella Chiesa SS. Annunziata, con ingresso gratuito. Protagonisti dell’incontro saranno il giornalista ed autore televisivo GIORGIO BATTAGLIA e RENATO TOMEI, docente all’Università per Stranieri di Perugia e musicista con il nome d’arte di “Ras Tewelde”. Saranno presentati e proiettati due documentari: “Rastaman Land. Bob Marley in Etiopia” che racconta, con interviste esclusive, del viaggio che Bob Marley compì in Etiopia nel 1978 presso la comunità Rastafariana di Shashamane; e “R come Reggae, R come Rototom” girato al Rototom Festival in Spagna, in assoluto il più importante festival dedicato alla musica e alla cultura giamaicana, dopo che il mitico Sunsplash di Montego Bay ha chiuso i battenti.

RASTAMAN LAND- Bob Marley in Etiopia

“A trentasei anni dalla morte, Bob Marley continua ad essere l’artista “top seller” del mercato musicale mondiale. Di lui si è scritto, detto, e molte volte inventato, tutto quello che si poteva. La sua vita è stata passata al microscopio, ogni sua dichiarazione pubblica la conosciamo a memoria, i diritti delle sue fotografie non hanno prezzo. Eppure, questa “radiografia mediatica”, accurata in ogni particolare, paradossalmente, non ha praticamente mai preso in considerazione uno tra i momenti più importanti della sua esistenza. Il viaggio che ha compiuto in Etiopia nel 1978. Un passaggio fondamentale, per l’Uomo e per l’Artista. Che prima di ogni altro esponente della scena reggae mondiale si è sentito in dovere di recarsi in quella che considerava la Madre Patria. Sua e di tutti i fratelli Rastafari. Questo “pellegrinaggio”, questo ritorno alle origini, tanto cercato e fortemente voluto da Marley, ha segnato in maniera indelebile gli ultimi anni della sua vita. In Etiopia ha infatti ritrovato tutti quei Rasta, suoi coetanei ed amici, che seguendo il precetto del rimpatrio si erano stabiliti a Shashamane, circa 250 chilometri a sud di Addis Abeba, sulla terra donata loro dall’Imperatore Haile Selassie I.”Exodus, Movement of Jah People…”. Questo è, in assoluto, il primo documento filmato che racconta il viaggio di Bob Marley in Etiopia nel 1978. Stranamente, anzi incomprensibilmente, mai nessuno prima d’ora ha pensato di raccogliere le testimonianze degli anziani Rasta che sono stati assieme a Marley durante la sua permanenza in Etiopia, ad Addis Abeba e Shashamane. Giorni gloriosi, come ci hanno raccontato, giorni durante i quali proprio loro, insieme a Marley, scrissero il brano “Zimbabwe”, manifesto per la futura indipendenza del Paese africano. Abbiamo avuto il privilegio di poter essere i primi a parlare con loro, e l’affresco di Marley che ci hanno descritto lascia senza fiato. Per la prima volta, ad esempio, viene racconta per filo e per segno l’ultima telefonata fatta da Marley prima di morire, quando l’Artista più grande del secolo passato ha manifestato proprio ad un amico di Shashamane, Jah Flippins, il suo preciso desiderio di riposare per sempre in Etiopia ed essere sepolto a Shashamane. Mai prima d’ora sono state registrate dichiarazioni tanto importanti ed assolutamente nuove, che fanno luce per la prima volta su aspetti della vita di Marley fino ad oggi sconosciuti. E Flippins, lo vedrete, ricorda quella telefonata parola per parola .….. ma c’è molto, molto di più. Qualcuno può chiamarle coincidenze, o destino. Fatto sta che Flippins, il narratore di “Rastaman Land”, ci ha lasciato poco più di un mese dopo le sue dichiarazioni, dopo averci aperto il suo cuore, lasciandoci quello che a pieno titolo possiamo chiamare il testamento spirituale suo e del suo miglior amico, Bob Marley”.

(Giorgio Battaglia, Renato Tomei)

R COME REGGAE, R COME ROTOTOM

“Il documentario è stato girato in due anni, durante le prime edizioni del Rototom, realizzato in Spagna. Il Rototom è in assoluto il più importante festival dedicato alla musica e alla cultura giamaicana, dopo che il mitico Sunsplash di Montego Bay ha chiuso i battenti.
Nato in Italia, in Friuli per l’esattezza, è stato “costretto” a spostarsi a Benicassim, 60 kilometri da Valencia, per le continue e ripetute provocazioni che hanno spinto il suo nucleo fondatore a “traslocare” in un Paese che garantisse libertà e legalità. Con una perdita economica – stime Sole 24 ore – dai 5 ai 7 milioni di euro…..(all’interno del documentario la storia di denunce, provocazioni ed intimidazioni è spiegato da Gino Castaldo di “Repubblica”).
Ma la forza del documentario è ovviamente la musica. Da Rita Marley a Jimmy Cliff, dai Congos ai Wailing Souls, a Ziggy Marley, Brigadier Jerry e tanti altri passando per Giuliano Palma, abbiamo girato tutto il meglio della attuale reggae music. Il “numero” in più è la gente, quelle centinaia di migliaia di persone che continuano a colonizzare Benicassim ogni anno. Persone che abbiamo descritto per immagini che danno sensazioni davvero forti. Sono loro i veri attori ed artefici del Rototom ..…”

(Giorgio Battaglia)

Il borgo medievale, frazione del Comune di Sellano, fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura degli Architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.

CASTELLO DI POSTIGNANO HA RETTO PERFETTAMENTE E SENZA ALCUN DANNO ALLE SCOSSE DEL TERREMOTO CHE SONO AVVENUTE DA AGOSTO AD OTTOBRE 2016, GRAZIE ALLA QUALITÀ ANTISISMICA DEL RESTAURO.

E’ interamente vincolato dal Ministero dei Beni Culturali; nel 2014, nell’ambito del Premio ‘La Fabbrica nel Paesaggio’, ha avuto l’attestato di merito dalle Federazioni italiane ed europee dei Club e Centri per l’UNESCO “come efficace interprete dei valori unescani per la salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente ”; nel 2016, è entrato a far parte de “I Borghi più belli d’Italia” attraverso Sellano, il suo Comune, di cui è una delle gemme più preziose. “Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979. Il borgo offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna – un relais villaggio albergo 4 stelle – un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l’attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – una caffetteria con terrazza panoramica – un wine bar “Vini e Oli dell’Umbria” – un centro servizi – l’antica Chiesa della SS. Annunziata, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane – un centro benessere, la piscina, l’area all’aperto “Il giardino delle rose”.